Gradirei avere informazioni riguardo il magnetismo terrestre e in particolare sui “nodi di Hartmann” e dell’effetto che gli incroci magnetici presenti all’interno delle abitazioni influiscono sulle persone. Mi è stato riferito che la bioedilizia cura particolarmente la posizione delle costruzioni in base a questi nodi.

Avevo già
accennato a tale argomento in una precedente risposta
a un lettore che mi chiedeva se esistessero dimostrazioni scientifiche
che confermassero le affermazioni di coloro che consigliano di prestare
particolare attenzione nella disposizione del letto. In ogni caso ritorno
volentieri su questo tema per meglio approfondirlo.

Hartmann
era un medico dell’Università di Heidenberg che, negli anni settanta,
elaborò una bizzarra teoria secondo la quale la superficie terrestre
sarebbe avvolta da una griglia di linee di forza, da molti ritenute di
origine magnetica. Queste linee di forza avrebbero un effetto patogeno
e le zone a maggior rischio sarebbero i punti in cui queste linee di forza
si incrociano (nodi di Hartmann). Gli inconvenienti fisici che sarebbero
causati dalla griglia di Hartmann vengono genericamente indicati con il
termine “geopatologie”. La cosa curiosa (e che fa comprendere quale possa
essere la fondatezza scientifica di questa teoria) è che le linee
di forza e i nodi non possono essere individuati da nessuno strumento
di misura, ma solamente da rabdomanti e sensitivi, che avviserebbero particolari
vibrazioni in loro prossimità. Prima di Hartmann qualcun altro
aveva già elaborato teorie simili. Un certo dott. Peyre sosteneva
l’esistenza di una griglia analoga (le maglie però misuravano 8
metri di lato, contro i 2.50 previsti da Hartmann). Negli anni ’50 un
certo Curry affermava che le maglie misuravano invece 3.15 m per 16.

Inutile
dire che l’esistenza della rete di Hartmann non è mai stata dimostrata
da nessuno (com’è noto tutti i controlli diretti ad accertare i
presunti poteri dei rabdomanti hanno sempre dato esiti assolutamente negativi).
Inoltre, la sua esistenza contrasterebbe palesemente con le conoscenze
fisiche. Le linee di forza di un campo magnetico, infatti, non possono
assolutamente incrociarsi e sostenerlo dimostra soltanto una preoccupante
ignoranza scientifica. Occorre tuttavia osservare che non tutti i sostenitori
delle reti di Hartmann affermano che si tratti di campi magnetici. Ad
esempio, due autori di nome Endros e Lotz sostengono che esse sarebbero
costituite da “raggi tellurici” causati da un irraggiamento di neutroni
termici a 0.025 eV. E’ superfluo dire che anche una tale emissione neutronica
non è mai stata rilevata da nessuno.

La
teoria delle reti di Hartmann è dunque pseudoscienza pura, priva
di ogni fondamento. Quello che preoccupa è che in certi ambienti
e’ presa sul serio. Ad esempio, la cosiddetta Bioarchitettura® (questa
parola è un marchio registrato), disciplina architettonica che
prende in considerazione gli aspetti biologici ed ecologici legati alle
costruzioni, fa spesso riferimento alle reti di Hartmann Un noto manuale
di architettura usato a livello universitario (E. Neufert, Enciclopedia
pratica per progettare e costruire
, Hoepli) dedica un intero paragrafo
alle geopatologie indotte dalle reti di Hartmann, con tanto di grafici
e precise indicazioni su come posizionare il letto per minimizzare i danni.
Nel libro vi sono vere e proprie perle. Ad esempio, all’inizio del paragrafo
si legge:

Disponendo
su tutta la sfera terrestre una cosiddetta griglia globale costituita
da onde verticali si provocano azioni geologiche apparentemente come quelle
provocate dal Sole, ma la loro regolarità anche secondo Hartmann
potrebbe far pensare ad un irraggiamento terrestre, proveniente dall’interno
del globo, che si dispone come una griglia a rete per effetto dei cristalli
esistenti nella crosta terrestre
“.

E
poi continua sullo stesso tono. Chiunque abbia un minimo di conoscenze
scientifiche non può che inorridire di fronte a simili affermazioni.

Sul
mercato esistono numerose ditte specializzate (spesso gestite dagli stessi
rabdomanti!!) che commercializzano costosi dispositivi (in genere particolari
tappetini) che sarebbero in grado di schermare i nodi di Hartmann, fornendo
protezione nei confronti dei loro presunti nefasti effetti.

Come
già accennavo nella precedente risposta, cui facevo riferimento
all’inizio, una prova che sarebbe certamente interessante condurre su
rabdomanti e sensitivi sarebbe la seguente. Bisognerebbe far loro individuare
i nodi di Hartmann in un certo ambiente. Dopodiché bisognerebbe
coprire i nodi con tappetini schermanti e con tappetini fasulli, appositamente
preparati per renderli indistinguibili dai primi. A questo punto i rabdomanti
dovrebbero essere in grado di stabilire quali tappetini sono reali e quali
sono fasulli. Naturalmente nessun sensitivo ha mai accettato questa sfida:
alcuni sostengono la non validità di una simile prova affermando
che la rete di Hartmann si muove! A questo punto nasce spontanea una domanda:
se la rete di Hartmann è in movimento, che senso ha studiare accuratamente
la disposizione del letto o collocare costosi dispositivi di protezione
in punti attentamente individuati?

Nota:
buona parte delle notizie relative alla rete di Hartmann sono tratte dal
seguente libro: Alexander Remi, “Geobiologia”, Edizioni red/studio redazionale,
Como 1984).