Salve, vorrei sapere se il cotone idrofilo che vendono al supermercato è cellulosa pura o è cellulosa dalla struttura modificata a causa di sbiancamenti con coloro o ossigeno attivo. in secondo luogo, il fatto che il cotone sia idrofilo è dovuto ad una proprietà della cellulosa o ad una modificazione che viene fatta ad essa? Grazie Mille

Il cotone rappresenta un prodotto di comune utilizzo derivato dalla lavorazione dei semi delle piante, e, dopo il lino rappresenta la fibra tessile più antica. Ne esistono di diverse qualità, determinata dalla lunghezza della fibra: più è lunga, più il cotone è lucente, resistente e pregiato.

Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche, il cotone non è elettrostatico, non infeltrisce, e possiede un’ elevatissima igroscopicità, ovvero un’ elevata capacità di assorbimento dell’acqua, nonostante sia prevalentemente costituito per il 90% da cellulosa, più piccole percentuali di emicellulose, pectine, sostanze poco solubili in acqua, grassi e cere.

Per comprendere come dalla cellulosa è possibile ottenere un composto idrofilo, vediamo la struttura chimica della cellulosa.

Essa è un polisaccaride, formato da circa 300 a 3000 unità di glucosio ripetute e legate covalentemente attraverso un legame detto ß-1,4 perchè si instaura tra gli atomi di carbonio in posizione 1 del primo glucosio con il carbonio in posizione 4 del glucosio successivo. (vedi immagine seguente)

Queste lunghe catene sono disposte parallelamente a formare lunghi fasci, tra i quali si possono instaurare ulteriori legami ß-1,6, conferendo così stabilità alla struttura fibrosa (rappresentati nell’immagine da tratti azzurri).

Le fibre sono lunghi filamenti prodotti dall’accrescimento di singole cellule (fibre monocellulosiche) dell’epidermide dei semi della pianta del cotone, l’epidermide viene anche detta “bambagia”.

L’insieme dei fasci così costituiti vanno a formare una struttura cristallina idrofoba, non in grado di assorbire acqua.

Per ottenere perciò una struttura tessile in grado di assorbire fortemente l’acqua, bisogna sottoporre il cotone a trattamenti particolari, come la mercerizzazione, e un procedimento chimico di rimozione dei residui grassi e cerosi che possono influenzare il grado di idrofilicità del tessuto. La mercerizzazione è un trattamento che viene effettuato sul tessuto sotto tensione con soda caustica ad una temperatura di 13/15°, che conferisce anche un’ottima brillantezza, una buona stabilità dimensionale, una maggiore resistenza, e l’ottenimento di colori brillanti durante la fase di colorazione.

Il cotone che troviamo in commercio inoltre viene ulteriormente lavorato, tramite cardatura e sterilizzazione che lo rendono così adeguato anche all’utilizzo nelle medicazioni.