A che cosa è dovuta la “retinatura” che appare quando si rileva una foto con lo scanner? C’è un modo per eliminarla?

È un fenomeno noto come “moirè pattern”. Si presenta durante
la scansione di immagini che siano state stampate. Analizzando tali immagini
con una lente di ingrandimento si vede che queste sono ottenute con una
retinatura di dots più o meno fine, a seconda della qualità
di stampa. Questi punti di immagine tipicamente hanno dimensioni confrontabili
con la risoluzione dello scanner, e si verifica una sorta di interferenza,
come si può vedere dalle figure. Nella prima i due pattern corrispondono
alle due diverse frequenze spaziali dell’immagine originale e dei pixel
dello scanner. Nella seconda si mostra l’effetto di due patter inclinati
l’uno rispetto all’altro.


Per eliminare il problema ci sono varie tecniche. La più semplice
in quanto non comporta nessuna elaborazione di immagine consiste nell’utilizzare
risoluzioni di scansione molto diverse da quelle della stampa, e preferibilmente
risoluzioni più basse. Quando ciò non è possibile o
desiderabile si può utilizzare una risoluzione più alta possibile
e poi eliminare il problema con l’elaborazione dell’immagine, in particolare
usando filtri come il blur.
Segnalo anche la possibilità di eliminare il problema tramite elaborazione
in analisi spettrale (trasformata di Fourier) dell’immagine. Infatti l’effetto
Moirè presenta una tipica periodicità spaziale, dovuta al
“battimento” fra le frequenze di stampa e di scansione. L’elaborazione
in trasformata di Fourier permette di selezionare la frequenza di battimento
e di eliminarla. Attualmente l’autore sta scrivendo un plug-in per GIMP
(un programma di elaborazione di immagini molto diffuso sotto linux, ma
disponibile anche per altri sistemi operativi, compreso windows), proprio
allo scopo di utilizzare questa tecnica.

Molti dettagli al riguardo si possono trovare sul sito:
http://www.vakcer.com/oberon/dtp/moire/

e anche su http://www.scantips.com/,
in particolare:
http://www.scantips.com/basics06.html
(da cui sono prese le immagini sopra riportate)

Per quanto riguarda i timori di Enrico Malatesta riguardo ad una inadeguatezza
del suo hardware, mi permetto di esprimere il mio personale parere: l’hardware
attualmente in circolazione è di gran lunga sufficiente a
svolgere tutti i compiti che un utente comune possa desiderare. Le uniche
cose che potrebbero creare problemi sono: il calcolo scientifico/matematico
ad alto livello (post-universitario, per intenderci), l’utilizzo dell’ultimo
videogioco, l’elaborazione di immagini di grandissime dimensioni (cosa
che potrebbe essere correlata con il problema in esame, se non fosse che
immagini di dimensioni così grandi sono utili solo a chi voglia
effettuare delle stampe a livello tipografico)