Ho letto sul sito Kataweb-motori di qualche mese fa la notizia che in Italia nel prossimo anno verranno costruite 10 fabbriche di macchine (automobili) che avranno la caratteristica di funzionare ad aria compressa. La notizia mi è sembrata rivoluzionaria, ma parlandone con gli amici mi è venuto qualche dubbio. Tecnicamente è possibile che la pressione creata da un compressore sia sufficiente a muovere una cilindrata di 1000 cc? Come mai il sito Kataweb da origine a questo genere di notizie che altre riviste specializzate non si sognano di prendere in considerazione?

Suppongo
che il lettore si riferisca alla notizia riportata nella pagina http://www.kwmotori.kataweb.it/kwmotori/kwmprima.jsp?idContent=20856&idCategory=780
(e non in quella di piu’ facile rintracciabilita’ nel motore di ricerca
kataweb alla pagina: http://www.kwmotori.kataweb.it/kwmotori/kwmresult.jsp?keyWord=aria+compressa&idCategory=
)

La risposta
alla domanda e’ molto semplice: dipende da quanta aria compressa ed a
che pressione le bombole possono immagazzinare. Il compressore in se’
non e’ un problema, in particolare quello fisso per il quale non ci sono
problemi di peso. La vettura in esame ha una cilindrata di 567 cc ed una
potenza di 25CV (quindi davvero molto bassa, confrontata con quella delle
vetture a combustibile attualmente in commercio). Le sue prestazioni si
mantengono abbastanza elevate (vista la scarsa potenza del motore), sicuramente
anche grazie al peso molto ridotto (soltanto 700kg, nonostante le dimensioni
non proprio contenute!) Alimentare un motore di cilindrata doppia incrementerebbe
sicuramente potenza e prestazioni, ma purtroppo anche i “consumi” (che
gia’ sono abbastanza poco performanti): bisogna “riempirli” d’aria, affinche’
producano lavoro utilizzabile, ossia bisogna “svuotare” le bombole!

Per quanto
riguarda la possibilita’ che sorgano 10 fabbriche di queste vetture, beh
non so che dire: se qualcuno ha pensato di investire il proprio denaro
in questo modo io non posso certo saperlo! Sicuramente dietro ci saranno
molti bei brevetti e la tecnologia che potrebbe assicurare (o meno) il
successo commerciale di questo prodotto (il cui “punto debole” sono sicuramente
le bombole, come nel caso di motori a combustione di GPL, metano ed in
misura maggiore idrogeno, vedi http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=8134).
Purtroppo con la tecnologia disponibile oggi non e’ possibile “trasportare”
energia in modo efficiente (e “wireless”, ossia senza fili, come e’ necessario
su di un veicolo per la mobilita’ personale che non abbia delle strade
obbligate, come un treno od un filobus), a meno di non ricorrere proprio
ai combustibili liquidi: un litro di benzina e’ leggero, poco ingombrante,
non necessita di contenitori troppo complessi e consente di percorrere
una distanza notevole, se confrontata con gli altri metodi.

Per finire,
perche’ le riviste del settore non hanno dato spazio all’argomento? Anche
qui bisognerebbe chiederlo a loro (o comunque ad un giornalista); io non
posso fare altro che alcune ipotesi: scoop giornalistico di kataweb, fiuto
delle riviste del settore che non “credono” alla novita’, scarso interesse
dei lettori, semplice casualita’ etc. etc.

Vedi anche
la mia risposta precedente sull’auto elettrica: 
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7800

E quella
su sistemi di immagazzinamento energetici “alternativi”:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=8391