Vorrei informazioni dettagliate sui meccanismi che si attivano nell’ipersensibilità di tipo 2 e di tipo 4

L’ipersensibilità di tipo II è anche detta citotossica in quanto le reazioni sono mediate da anticorpi delle classi IgG e IgM i quali vengono diretti contro antigeni cellulari ai quali si legheranno. In seguito la cellula bersaglio verrà distrutta per intervento del complemento o dei macrofagi o ancora per fenomeni di citotossicità anticorpo-dipendente. Rientrano in questo tipo di ipersensibilità le reazioni trasfusionali e l’eritroblastosi fetale o malattia emolitica del neonato.

1) Reazione trasfusionale: avviene a seguito di trasfusione di sangue tra soggetti no appartenenti a gruppi sanguigni non compatibili. In questo caso gli isoanticorpi del ricevente attaccheranno gli antigeni cosiddetti “di gruppo” presenti sui globuli rossi del donatore. A seguito del legame antigene-anticorpo ci sarà l’attivazione del complemento con lisi dei globuli rossi.

2) Malattia emolitica del nenonato: dovuta al fattore Rh. Questo fenomeno si verifica quando il prodotto del concepimento possieda Rh+ e provenga da un padre con Rh+ e madre Rh- . Se gli eritrociti Rh+ del feto riescono ad attraversare la placenta possono immunizzare la madre la quale produrrà isoanticorpi diretti contro il fattore Rh+ del feto. In caso di una seconda gravidanza con feto Rh+ si corre il rischio di emoagglutinazione degli eritrociti fetali.

L’ipersensibilità di tipo IV è una reazione cellulo-mediata che si verifica a distanza di 24-72 ore dal contatto con l’antigene. Nel fenomeno sono coinvolti i linfociti T che siano stati precedentemente sensibilizzati dall’incontro con l’antigene. In occasione di un re-incontro si avrà il rilascio di linfochine con alterazione della permeabilità capillare e vasodilatazione con richiamo, in loco, di fagociti (macrofagi).