Perchè gli oggetti che vediamo su una spiaggia assolata ci appaiono tremolanti e dai contorni indefiniti?

Questo
e’ un fenomeno che si manifesta non solo sulle spiaggie assolate, ma anche
in tutti i casi in cui si ha un “surriscaldamento” piu’ o meno marcato
di alcune zone di aria, per esempio se guardiamo oggetti posti al di la’
di una strada asfaltata esposta al sole. Di cosa si tratta?


La
luce che ci giunge dagli oggetti lontani deve percorrere tutta l’aria che
ci separa da essi, prima di giungere ai nostri occhi. Se questo percorso
non e’ uniforme ci sono delle zone in cui l’indice
di rifrazione
  varia leggermente. In ogni singolo “pezzetto” d’aria
si ha una (piu’ o meno lieve) variazione di direzione della luce. Cosi’
l’oggetto ci apparira’ spostato rispetto alla sua posizione originaria.


Se
il suolo e’ particolarmente surriscaldato, gli strati d’aria piu’ vicini
ad esso tendono anch’essi a scaldarsi, a dilatarsi e a salire verso l’altro.
Il risultato di questo riscaldamento e’ duplice: una variazione dell’indice
di rifrazione locale e una “turbolenza”, cioe’ un movimento irregolare
dell’aria che ci fa sembrare “muoversi” i contorni degli oggetti lontani 


Anche
gli astronomi “soffrono” di questi problemi: le notti che seguono giornate
serene ed assolate sono quelle in cui si ha il “seeing” peggiore,
cioe’ si vedono i soggetti astronomici “disturbati” come nel caso della
spiaggia assolata. Ovviamente maggiori ingrandimenti si usano, tanto piu’
evidente sara’ il fenomeno, come si puo’ anche verificare nell’osservazione
diurna utilizzando un binocolo: questo perche’ si ingrandisce tutto, sia
il soggetto osservato che i dettagli del moto dell’aria.