Vorrei porre alla vostra attenzione la seguente analisi. In un sistema la velocità di propagazione delle perturbazioni nel campo è costante ed è eguale a C. Un’onda elettromagnetica è un evento che si propaga nel campo con velocità C. Gli eventi hanno una direzione di propagazione , si allontanano dal generatore che li ha prodotti. I fronti d’onda diametralmente opposti di uno stesso evento hanno direzioni opposte. Se gli eventi hanno una direzione di propagazione , hanno anche una velocità relativa , quindi 2 eventi che si propagano in direzione opposta con velocità C hanno una velocità RELATIVA di 2C. 300000 300000 (——–<---------G-------->——-) 1 2 Se consideriamo un generatore G che genera un evento (onda) questa si propagherà in tutte le direzioni con velocità di 300000 km/s , quindi dopo un secondo i fronti d’onda diametralmente opposti avranno percorso 300000 km in una direzione e 300000 km nella direzione opposta , per un totale di 600000 km, ma se questi fronti d’onda dopo un secondo (tempo di questo sistema) si trovano ad una distanza di 600000 km uno dall’altro, significa che la velocità RELATIVA di questi fronti d’onda è di 2C. La velocità relativa di propagazione è sempre 2C per qualsiasi sistema (sia inerziale che non) anche per un sistema che si muove con velocità C i due fronti d’onda diametralmente opposti si muovono con velocità RELATIVA 2C. Consideriamo la velocità nel sistema di riferimento precedente e vediamo che la velocità di propagazione del fronte d’onda 1 è C (velocità assoluta perchè il fronte d’onda 1 si allontana dal generatore G che consideriamo fermo) analogamente la velocità del fronte d’onda 2 è C. Quindi gli eventi hanno una velocità assoluta di C se riferita al generatore mentre se viene riferita agli eventi stessi la velocità relativa è 2C perchè l’evento 1 e 2 dopo un secondo si trovano distanti 600000 Km Se consideriamo che quello che normalmente viene chiamata luce non è altro che una successione di eventi con una data frequenza (quella della luce) , allora si può concludere che anche la luce si propaga con velocità relativa (cioè 2 raggi di luce che viaggiano in direzione opposta hanno velocità 2C in qualsiasi sistema). Dove sbaglio ?

l risultato paradossale a cui giunge è dovuto al ragionamento che lei
ha seguito, secondo cui le velocità relative tra sistemi di riferimento
inerziali si possono relazionare secondo la seguente: V = V’ + V”.

Nel nostro caso detti O la sorgente, 1 il fotone (è più
comodo considerare un singolo fotone che un fascio) diretto verso sinistra
e 2 il fotone diretto verso destra, abbiamo:

V = velocità rispetto a 1 di 2

V‘ = velocità rispetto a O di 2

V”= velocità rispetto a 1 di O

Essendo nel nostro caso V‘= V”= c, abbiamo che
V=2c, il che è assurdo.

Il problema è che la formula di addizione che lei utilizza non è assolutamente
accettabile per velocità confrontabili con c (figuriamo poi velocità
uguali a c).

La formula corretta, invece, è la seguente: (indico con (*) la seguente
formula, per poi richiamarla velocemente)

(*)            V = (V' + V'')/(1 + V'V''/c2)

Ora riproviamo il calcolo di V con i dati in nostro possesso:

         V = (c + c)/(1 + c2/c2) => V = 2c/2 => V=c 

cioè quanto previsto teoricamente.

Dunque c è invariante per ogni sistema di riferimanto inerziale.

A questo punto si potrebbe chiedere come mai nella sperimentazione quotidiana
si è sempre calcolato V con la relazione lineare V = V’ + V”,
non riscontrando mai problemi. La ragione sta nel fatto che noi quotidianamente
abbiamo a che fare con velocità trascurabili rispetto a c, e quindi V’V”/c2
è un numero molto vicino allo zero.

Nella formula (*) se sostituiamo a V’V”/c2 zero,
otteniamo la relazione galileana. Ciò ci porta a considerare l’equazione
classica come un caso particolare della formula più generale che abbiamo
indicato con (*).