Vorrei sapere in cosa consiste esattamente il processo di ibridazione in situ per localizzare i geni nei cromosomi, inoltre vorrei chiarimenti sul concetto di gene in particolare cosa sono esattamente? e a cosa servono in pratica? in cosa consiste un’informazione genetica?

L’ibridazione in situ è una tecnica messa a punto da Joseph Gall e Mary Lou Pardue: le cellule vennero immobilizzate sotto uno strato sottile di agar e trattate con alcali per denaturare il DNA. Questa preparazione venne quindi incubata con RNA marcato con trizio che era stato trascritto in vitro da DNA satellite di topo purificato. Gli ibridi di questo RNA radioattivo e delle regioni cromosomali che contenevano DNA furono individuati mediante autoradiografia.

Per quanto riguarda la definizione di gene non vi è una definizione precisa. Al principio di questo secolo Garrod, un medico, notò che parecchi difetti ereditari presenti negli esseri umani erano causate da mutazioni recessive. Un esempio è quello dell’incapacità di convertire la tirosina nel pigmento melanina, che ha come conseguenza la generazione di un individuo albino. Le osservazioni di Garrod servirono quindi a focalizzare l’ attenzione sul controllo del metabolismo da parte dei geni.

Negli anni ’40 Beadle e Tatum proposero il modello un geneun enzima in cui si affermava che in qualche modo i geni sono i responsabili della funzione degli enzimi e a quanto pare controllano un certo enzima. Yanofsky successivamente dimostrò che esiste una relazione diretta tra la disposizione lineare degli aminoacidi e la sequenza dei nucleotidi di un gene, e quindi si poteva considerare il cromosoma come una sequenza lineare di geni messi in fila, un po’ come le perle di una collana aperta. E infatti questo modello viene anche chiamato Teoria delle perle, i punti fondamentali di questa teoria sono:

  1. il gene è visto come una unità fondamentale di struttura: il crossing-over avviene tra geni (le perle) e non all’interno di essi
  2. Il gene è visto come unità fondamentale di cambiamento: al suo interno non c’è è nessuna componente più piccola che possa cambiare
  3. il gene è visto come una unità di funzione: le parti di un gene non possono funzionare da sole

 Successivamente i lavori di Benzer e di altri dimostrarono poi che il gene poteva essere disssezionato in pezzi sempre più piccoli. fino ad arrivare alla identificazione di una unità strutturale di mutazione e di ricombinazione corrispondenti ad una coppia di nucleotidi. Un cistrone è definito a livello fenotipico come una regione genetica all’ interno della quale non c’ è complementazione tra mutazioni. Questa è l’ unità che codifica la struttura di un singolo polipeptide funzionante. Il gene è equivalente al cistrone ed è quindi, secondo questa ultima osservazione, una regione genetica all’ interno della quale non c’è complementazione tra mutazioni.

Vedi anche una risposta collegata:  http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=6355

Da: http://gslc.genetics.utah.edu/units/disorders/karyotype/images/FISH_technique.jpg