Salve, volevo sapere come mai generalmente una superficie bagnata è scivolosa ma una leggermente umida (per esempio le mani) è molto aderente. Grazie e complimenti!

La risposta al quesito risiede tutta quanta nella caratteristica di tutti i materiali che va sotto il nome di tensione superficiale. La tensione superificiale agisce sulla superficie, appunto, di un oggetto, in particolare se nello stato liquido, dove si trovano atomi o molecole che non sono completamente circondati da particelle dello stesso tipo, per cui si trovano in una situazione energetica superiore al normale o, come si dice, di stress.

L’effetto di questa caratteristica è quella che oggetti finiti, in particolare se nello stato liquido, tendono ad attirarsi tra loro, in modo da costituire oggetti più grandi, che hanno un rapporto superficie/volume minore dei singoli oggetti separati. Questo è il motivo per cui le goccioline d’olio sospese in acqua (per esempio in un brodo) tendono ad attirarsi e a formare macchiette d’olio più estese.

Come detto prima questa forza di attraziona agisce solo sulla superficie, per cui non ha nessuna influenza nel movimento di un liquido che scorre su strati di liquido simile, agisce solo sull’eventuale superficie di contatto con una conduttura.

Quando tra due oggetti c’è una qualunque quantità d’acqua e questi oggetti si mettono in moto relativo, la tensione superficiale agisce sulle superfici di contatto tra acqua e oggetti ma l’effetto di questa forza sul moto relativo dei due oggetti dipende da quanto fluido c’è.

Se lo strato d’acqua è abbastanza spesso (come quando il pavimento è bagnato dopo essere stato lavato) allora gli oggetti possono muoversi senza problemi, anzi sono facilitati nel movimento. Lo spesso strato d’acqua permette che l’acqua aderente alle superfici possa restare ferma rispetto ad esse. Il moto avviene facendo “strisciare” strati d’acqua uno sopra l’altro, che chiaramente hanno una mobilità relativa maggiore di due oggetti rigidi direttamente a contatto.

Se lo strato d’acqua è sottile allora la distanza tra le due superfici acqua-oggetto è molto piccola e il raggio d’azione della tensione superficiale valica il bulk (cioè l’interno dell’acqua) mettendo in interazione diretta le due superfici di separazione. Per cui la tensione superficiale tende a far muovere il sottile strato d’acqua come un oggetto elastico, ma che viene tirato in due direzioni opposte. Per cui il movimento degli oggetti tende a “strappare” lo strato d’acqua in “pezzetti” più piccoli. A questa separazione chiaramente si oppone una resistenza dovuta alla tensione superficiale che noi percepiamo come un attrito radente aggiuntivo alla situazione in cui oggetti fossero asciutti.