-Cos’è il DDT? A cosa serve (o serviva)? Quali danni ambientali provoca? -Perché ne è stata vietata la vendita essendo un efficace insetticida che riusciva a combattere una malattia pericolosa come la malaria? -Vorrei sapere in che modo di può eliminare il DDT dalle acque del Lago Maggiore. -Mi potrebbe inviare del materiale concernente i danni e gli usi del DDT nell’ambiente?

Chimicamente il DDT è p,p’-Dichlorodiphenyltrichloroethane CASRN
50-29-3
. E’ stato usato come antiparassitario dal 1939 in poi in modo
massiccio in tutto il mondo e sicuramente ha dato un grosso contributo
a debellare ad es. la malaria. Si è scoperto dopo che aveva importanti
effetti negativi: infatti si sono verificati i suoi effetti di possibile
cancerogeno e di bioaccumulo “si accumula nei tessuti grassi nella
parte alta della catena alimentare, carnivori”
.
 
La valutazione tossicologica e di eco-compatibilità sulle sostanze
fino al 1990 è sempre stata fatta dopo l’immissione sul mercato
della stessa. Il DDT è etichettato in Europa con R 40 “Può
provocare effetti irreversibili” e la IARC Agenzia internazionale per
il Cancro
lo inserisce nella categoria 2B “limitati indizi di cancerogenicita’

Il problema dell’utilizzo di una sostanza è sempre legato al
rapporto costi/benefici: se una sostanza è efficacie per una determinata
funzione non è detto che il suo utilizzo a lungo andare possa procurare
più danni dei problemi che risolve. Ho già detto che il DDT
si accumula nella catena alimentare e quindi si trova poi facilmente dagli
organismi più semplici su su fino al latte materno. Essendo un prodotto
sospetto cancerogeno evidentemente questo preoccupa – oggi, ripeto – di
più delle sue capacità insetticide. E questo è vero
per l’Europa e non per l’Africa o l’Asia in quanto la società che
sul lago
Maggiore continuava a produrre DDT lo vendeva ai paesi del terzo mondo…

Evidentemente là i benefici del DDT sono stati valutati maggiori
dei danni il tumore è una malattia degenerativa a lunga scadenza
e chi muore di malaria a trent’anni può mettere in secondo piano
l’effetto cancerogeno del DDT. Ma evidentemente ci sono valutazioni economiche
molto forti che influenzano queste scelte: i prodotti vietati nel primo
mondo finiscono agli altri…

Purtroppo è difficile pensare di depurare l’intero Lago Maggiore
dal DDT. Molto più semplice è – ed era in passato, ma non
si è fatto – controllare la fonte dell’inquinamento, cioè
lo stabilimento che produceva il DDT.

Informazioni più dettagliate sui rischi dell’uso del DDT sono
per un europeo inutili dato il divieto di commercializzazione – non di
produzione – e si tratta comunque di studi molto specialistici difficilmente
consultabili. Molto meglio fermarsi ai giudizi generali di catalogazione
delle più importanti Agenzie per lo studio del cancro come la IARC
o la nostra Commissione Consultiva Nazionale dell’Istituto Superiore di
Sanità che ho gia’ riferito.