Vorrei sapere come mai le calotte polari si sciolgono e da che cosa è causato tutto questo.

 
A sinistra: La superficie della calotta glaciale artica è la più piccola mai misurata da oltre un secolo.

Negli ultimi anni la calotta polare artica ha perso una grossa percentuale della sua superficie.
A destra:
I ghiacci dell’Antartide si sciolgono. E in fretta. L’allarme è stato lanciato e ripetuto più volte.

A partire dall’era
industriale, in Europa e in altre parti del Mondo ha
avuto inizio l’immissione di enormi quantitativi di
inquinanti, polveri e fumi, conseguenza della combustione
dei combustibili fossili, principale fonte energetica
prima della scoperta dell’energia nucleare e delle fonti
alternative (vento, celle solari, ecc.). Tra le sostanze
inquinanti maggiormente presenti, troviamo il biossido di
carbonio CO2, in grado di impedire ai raggi del sole di
essere dispersi per riflessione verso lo spazio, e
favorendo un aumento della temperatura globale del
pianeta (il così detto “effetto serra”). Dagli
inizi del diciannovesimo secolo ad oggi, la percentuale
di CO2 presente nell’atmosfera è salita dallo 0,028 allo
0,035 %. Un tale aumento ha provocato secondo gli studi
dei climatologi un incremento della temperatura media
globale di circa mezzo grado. Un aumento di uno o due
gradi centigradi, previsto entro la metà del prossimo
secolo, porterebbe allo scioglimento parziale delle
calotte glaciali della Groenlandia, dell’Artico e
dell’Antartide, e dei ghiacciai continentali delle zone
temperate. Già oggi, a distanza di alcuni decenni, si
osservano preoccupanti fenomeni di arretramento dei
fronti dei ghiacciai continentali e alpini. Per esempio,
in Italia, dei 745 ghiacciai censiti dal geologo A.Desio
alla fine degli anni Cinquanta ne sono rimasti 706, con
una diminuzione del 5%.

L’aumento della
temperatura globale porterebbe ad un sollevamento del
livello medio del mare, prevedibile in alcuni metri entro
il prossimo anno (ma il sollevamento sarebbe di diverse
decine di metri se si sciogliessero interamente i
ghacciai dell’Antartide, della Groenlandia e tutti i
ghiacci continentali). Anche un aumento del livello medio
del mare di pochi metri avrebbe conseguenze catastrofiche
nei territori costieri del nostro pianeta, dove
attualmente vive oltre un miliardo di persone.

Recenti studi effettuati
dai glaciologi nel continente antartico hanno rivelato
come lo scioglimento della calotta di ghiaccio sia
piuttosto lento e quasi irrilevante. Gli scienziati,
grazie a sofisticate ricostruzioni al calcolatore, hanno
scoperto come lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide
sia cominciato (indipendentemente dall’aumento della CO
2 dovuta alle attività umane) già circa
20.000 anni fa, provocando lo scioglimento di due terzi
della massa originaria di ghiaccio ed al sollevamento del
livello medio marino di circa 10 metri.

Secondo i ricercatori,
l’attuale massa di ghiaccio rimasta sul continente
antartico, nel caso si sciogliesse interamente,
contribuirebbe da sola al sollevamento del livello marino
di almeno altri 5 metri.

In conclusione, sembra
esista una fase di riscaldamento globale indipendente
dalle attività umane. Certamente, il processo di
liberazione di gas serra, come il biossido di carbonio,
attualmente in corso a causa dell’uso dei combustibili
fossili, non farà che accentuare questo aumento della
temperatura, con conseguenze ancora non ben determinate
ma sicuramente catastrofiche.