Salve vorrei sapere, in maniera approfondita, perché e in che modo si originano gli ezioplasti ed eventualmente fare riferimento a qualche immagine che li raffiguri. Grazie.

Gli ezioplasti sono dei plastidi, cioè degli organelli, presenti nelle cellule vegetali cresciute al buio.

Consideriamo la germinazine del seme. All’inizio dalla foglia o dalle foglie che racchiudono l’embrione, i cotiledoni, esce dapprima una radichetta rivolta verso  il basso e poi la pianta, che  emerge dal terreno. Lo sviluppo può continuare con presenza o assenza di luce. Nel primo caso si parla di fotomorfogenesi, nel secondo caso di scotomorfogenesi.

 

Fig. 1 – Germinazione del seme di Dicotiledone (con due foglie embrionali o cotiledoni) e di Monocotiledone (un solo cotiledone).
http://www.agedstore.com/images/plant/models/568888.jpg

La fotomorfogenesi, grazie alla luce, prepara la pianta ad una vita autonoma, produce la germinazione dell’embrione, lo sviluppo dell’apice, l’apertura dei cotiledoni, limita l’allungamento dell’ipocotile (la parte della plantula tra le radici e i cotiledoni), produce la differenziazione dei plastidi in cloroplasti e la fotoregolazione dei geni.
La scotomorfogenesi, detta anche eziolamento, permette un eccessivo allungamento dell’ipocotile, un arresto nello sviluppo dei cotiledoni e la formazione di ezioplasti, al posto dei cloroplasti.
Nell’ezioplasto si accumula un precursore della clorofilla (Mg tetrapirrol-protoclorofillide o Pchlide), all’interno di una struttura pre-lamellare di tubuli conosciuto come corpo prelamellare.

La trasformazione da scotomorfogenesi a fotomorfogenesi richiede la luce. I fotoni scatenano almeno due processi cruciali, la conversione enzimatica di Pchlide a clorofillide (Chlide) e l’attivazione dei fitocromi, proteine fotosensibili al rosso e al rosso lontano.
http://www.ge.cnr.it/SDS/Sibpa/IV_2.PDF

Confrontando un ezioplasto con un cloroplasto, si vede che nel primo manca la struttura lamellare, che invece è presente nel secondo.

I cloroplasti sono organuli a forma discoidale con un diametro variabile da 3 a 10 µ. Sono costituiti da due membrane: quella esterna delimita l’organulo, al cui interno vi è un liquido detto stroma, in cui è immerso un sistema di membrane, i tilacoidi, che formano i grana. Contengono DNA ed RNA, come i mitocondri.
http://botit.botany.wisc.edu/WebDrive/courses/botany_130/Eukaryotic_Cell/EMs/4.html

Gli ezioplasti invece si presentano come un sacco membranoso ed hanno un corpo detto prelamellare (PLB). La presenza della luce produce la trasformazione del plastidio in cloroplasto, insieme con la trasformazione del precursore della clorofilla in clorofilla. http://giga.sct.ub.es:801/Galeria/Galeria.htm

Ezioplasto di Cucumis sativum

A questi indirizzi c’è una serie di immagini in microscopia a scansione, con didascalie in inglese, con la trasformazione di un ezioblasto in un cloroplasto sia come passaggio dalla struttura prelamellare alla formazione dei tilacoidi, sia come struttura della membrana.

http://www.rsbs.anu.edu.au/profiles/Brian_Gunning/Web%20PCB/Ch%2010%20Plastids/Topic%2031%20Etioplasts-Greening/10%2031%2001.htm

http://www.rsbs.anu.edu.au/profiles/Brian_Gunning/Web%20PCB/Ch%2010%20Plastids/Topic%2019%20Chloroplasts-Envelope/10%2019%2006.htm

http://www.rsbs.anu.edu.au/profiles/Brian_Gunning/Web%20PCB/Ch%2010%20Plastids/Topic%2030%20Etioplasts-Prolamellar%20Bodies/10%2030%2017.htm

Qui si trovano, in inglese, degli articoli più specifici sull’argomento

http://www.ujf-grenoble.fr/PDC/DifferenciationChloros/POREnglish.html
http://www.botany.org/ajb/00029122_di001688.html
http://www.plantcell.org/cgi/content/full/10/2/283