Non ho seguito tutta l’intervista al Prof. Fuso (di cui ho sempre apprezzato le risposte) a “Cominciamo bene”, ma ho capito che ha parlato anche del caso dei termometri romani. Al termine, Tedeschi ha ironizzato su quanto da lui detto. Il comportamento di Tedeschi mi è parso molto maleducato. Mi piacerebbe sapere cosa ha detto Fuso riguardo ai termometri.

Il termometro dopo il trattamento con le microonde.

Rispondo volentieri alla domanda della lettrice perché mi dà modo di chiarire il mio intervento a “Cominciamo bene” (RAITRE, 24 gennaio 2005) che è stato oggetto di fraintendimenti da parte di qualcuno.

La conduttrice (Elsa Di Gati), dopo varie domande sul paranormale, mi ha chiesto un parere sulla vicenda dei termometri della farmacia romana (che indicavano temperature anomale e le cui colonnine di mercurio apparivano frammentate), ipotizzando eventuali interventi paranormali. Io ho premesso che il CICAP non ha svolto indagini specifiche. Ho escluso subito improbabili interventi paranormali (anche perché, ad eccezione della conduttrice, non mi risulta che, almeno per questa volta, qualcuno li abbia tirati in ballo) e mi sono soffermato invece sull’ipotesi maggiormente diffusa dai media, ovvero quella dei campi elettromagnetici. Ho descritto a tale proposito un piccolo esperimento casalingo che ho fatto, per sfizio personale, per verificare se le microonde (utilizzate nella telefonia mobile e sospettate di essere la causa del fenomeno) possano veramente avere un effetto su un termometro a mercurio. Ho affermato che mettendo un termometro in un forno a microonde, dopo aver notato una scintilla sul bulbo, la frammentazione della colonnina di mercurio si è sì verificata (v. fotografia), ma con la potenza del forno a microonde. Ho quindi osservato come sia molto improbabile che una potenza simile si sia generata dalle antenne per telefonia mobile. Sottolineando ancora una volta la necessità di compiere indagini dirette, ho poi detto che, per esperienza, sappiamo che molto spesso all’origine di fenomeni apparentemente misteriosi vi sono cause banali. Tra le possibili cause banali ho citato la possibilità che qualcuno abbia messo la scatola di termometri a contatto con un radiatore o che sia avvenuto qualcosa durante il trasporto. La conduttrice mi ha allora chiesto come spiegavo il fatto che anche in altri posti vicini alla farmacia si siano verificati fenomeni analoghi. Io ho sottolineato la necessità di verificare tali affermazioni e ho spiegato il solito “effetto cascata” che si verifica in queste circostanze, che porta molte persone a segnalare casi analoghi che però non hanno alcuna attinenza con il caso originale. A conferma di ciò ho inoltre affermato che alcune segnalazioni che erano state fatte sono state successivamente smentite.

Mentre descrivevo l’esperimento da me effettuato la conduttrice mi ha interrotto dicendo che forse il risultato era prevedibile, io ho solo detto che invece il risultato non era affatto scontato (v.dopo) senza però sentire la necessità di dilungarmi sul perché, anche a causa dei tempi televisivi, sempre piuttosto stretti. La conduttrice ha poi continuato con altre domande sul paranormale fino al termine del mio collegamento da Genova.

Tornato a casa ho guardato la registrazione dell’intervista. Con mia sorpresa e disappunto ho visto che, dopo che il mio collegamento era terminato, Corrado Tedeschi (l’altro conduttore) è uscito fuori con una battutaccia il cui senso era: Fuso ha scoperto l’acqua calda; è ovvio che un termometro in un forno a microonde faccia una brutta fine. La cosa mi ha dato parecchio fastidio, soprattutto perché, essendo finito il collegamento, io non ho avuto la possibilità di replicare. Per questo motivo ho protestato telefonicamente per la scorrettezza di Tedeschi con la giornalista che mi aveva contattato (Lucia Madia) che si è scusata per lui. Ho inoltre mandato una e-mail allo stesso Tedeschi.

L’indomani mi è stato poi segnalato da un amico un intervento di Francesco Dimitri (ospite della trasmissione in veste di “fantasmologo”) su un suo blog: http://immaginauta.blogspot.com/2005/01/integralisti-scettici.html .
in cui anche lui ironizzava sul mio intervento, sfruttando l’occasione per  criticare il CICAP e gli scettici in genere. Ho provveduto a rispondere  anche a lui sullo stesso blog (vedi).

Evidentemente per il sig. Tedeschi e per il sig. Dimitri il risultato della mia piccola prova casalinga era ovvio e scontato in partenza: ma in realtà hanno solamente dimostrato di non aver capito niente di quello che ho detto e di non avere la più pallida idea di come funzioni un forno a microonde. Non è affatto ovvio che un termometro messo in un forno a microonde registri un aumento di temperatura o subisca dei danni. Se, ad esempio, si introduce in un forno a microonde un oggetto di vetro, ceramica o plastica, esso non si riscalda  minimamente anche operando alla massima potenza. Il riscaldamento dei cibi in un forno a microonde avviene grazie all’azione dei campi elettromagnetici generati sulle molecole d’acqua in essi contenute. Le sostanze che non contengono acqua in genere non si riscaldano. Prima di fare l’esperimento io non ero per nulla certo che un termometro a mercurio registrasse un aumento di temperatura. Il riscaldamento avviene in questo caso, anche in assenza di acqua, a causa delle correnti elettriche indotte dalle microonde nel bulbo di mercurio con un meccanismo tutt’altro che semplice. Persino il Prof. Piazzoli, ordinario di fisica nucleare dell’Università di Pavia da me preventivamente interpellato, non aveva idea di quale potesse essere l’esito dell’esperimento. Ma per Tedeschi e Dimitri invece il risultato era ovvio e il metodo sperimentale per loro è evidentemente un’inutile perdita di tempo.

Tutta la faccenda mi ha dato abbastanza fastidio perché sono stato frainteso e mi sono anche state attribuite affermazioni che non ho mai pronunciato (v. critiche di Dimitri).

Per fortuna la redazione di “Cominciamo bene” mi ha successivamente informato che Corrado Tedeschi, il giorno dopo la trasmissione, si è pubblicamente scusato con me in diretta per la sua inopportuna ironia, ammettendo la propria incompetenza sull’argomento: un’apprezzabile dimostrazione di umiltà e disponibilità all’autocritica.