Come si usa un sistema di puntamento equatoriale?

Cominciamo
con un paio di premesse che probabilmente ti saranno già note ma che è
bene avere presenti. Le coordinate celesti sono analoghe a quelle terrestri:
c’è una latitudine, chiamata declinazione, che è la distanza angolare
dall’equatore celeste (quest’ultimo è la proiezione immaginaria dell’equatore
terrestre) ed una longitudine, detta ascensione retta, che è la distanza
angolare dal punto gamma.

A causa
della rotazione terrestre, la sfera celeste sembra ruotarci attorno da
est ad ovest, imperniata su un asse che non è altro che il prolungamento
dell’asse terrestre; tale asse celeste incontra la sfera nei poli celesti.

Ora, per
fare sì che il telescopio controbilanci la rotazione terrestre e mantenga
un oggetto centrato nell’oculare, viene montato su una montatura equatoriale,
che è costituita da un sistema meccanico in grado di ruotare parallelamente
e in sincronia alla sfera celeste. Per fare ciò, è indispensabile mettere
la montatura “in stazione”, operazione che consiste appunto nel porre
l’asse principale della montatura (detto anche asse polare o asse di ascensione
retta) parallelo all’asse terrestre (e, per quanto detto, all’asse celeste).

La messa
in stazione è un’operazione un po’ complessa e laboriosa, che richiede
pazienza e parecchia pratica; di seguito accennerò ad un paio di metodi
per eseguirla ma ti consiglio, se non sei già capace di compierla, di
comprare qualche opuscoletto o libro in cui sia descritta in dettaglio
(un “classico” è “Il libro dei telescopi” di Ferreri) o di fartela spiegare
da qualche amico astrofilo (praticamente in ogni città c’è un circolo
astrofili a cui rivolgersi).

In pratica,
alcune montature equatoriali hanno l’asse polare cavo ed un piccolo cercatore
in esso inserito dal quale traguardare la stella polare, in tal caso basta
muovere le regolazioni in altezza ed azimuth della montatura finché la
stella non appare al centro di un apposito riferimento inciso nell’oculare
del cannocchiale polare.

Se la tua
montatura non è dotata di cannocchiale polare ma possiede un motorino
per l’inseguimento siderale delle stelle, puoi adottare il metodo di Bigurdan;
esso consiste nel puntare con un oculare dotato di reticolo montato al
telescopio, una stella vicino all’equatore celeste ed al meridiano locale
e di accendere il motore: se la stella rimane al centro del reticolo vuol
dire che la messa in stazione è perfetta, se tende a “derivare” verso
nord significa che l’asse polare del telescopio è troppo ad ovest, viceversa
è troppo ad est. Si regola dunque l’azimuth della montatura finché non
si hanno più derive apprezzabili, quindi si passa a puntare una stella
circa 45-60° ad est del meridiano e si osserva nuovamente la deriva: se
essa è a nord l’asse polare punta troppo in alto, viceversa troppo in
basso. Dunque, per approssimazioni successive, si corregge la stazione
del telescopio finché l’inseguimento è sufficientemente preciso.

Un volta
che la montatura à correttamente stazionata, essa ti consente due cose
fondamentali: controbilanciare la rotazione terrestre e puntare gli oggetti
celesti servendoti dei cerchi graduati incisi sugli assi.

Per la compensazione
della rotazione, è sufficiente ruotare con regolarità la manopola del
moto micrometrico dell’asse polare (o lasciare che a farlo sia un apposito
motorino); riguardo al puntamento degli oggetti, bisogna innanzi tutto
eseguire una regolazione dei cerchi graduati. Per fare ciò devi puntare
una stella della quale conosci le coordinate (le puoi trovare in appositi
cataloghi, anche su Internet, o in qualche software di simulazione celeste)
e ruotare i riferimenti finché essi non segnano le coordinate esatte;
a questo punto, per puntare un altro oggetto, non devi fare altro che
spostare il telescopio finché esso non indica le sue coordinate.

Tieni presente
comunque che spesso i cerchi graduati delle montature amatoriali sono
un po’ approssimativi e non sempre gli oggetti si trovano al centro dell’oculare
quando la montatura ne indica le coordinate, inoltre, dopo avere eseguito
la regolazione dei cerchi, tale regolazione si perde col passare del tempo,
se non è attivo un motorino di inseguimento sulla montatura, perciò dovrai
ripetere l’operazione più volte nella serata.

Per finire,
da qualche anno a questa parte esistono in commercio dei telescopi di
diverse marche dotati di montatura equatoriale computerizzata: essa consiste
nella sostituzione dei cerchi graduati con degli encoder (dei misuratori
di spostamento angolare elettronici) e nel controllo dei motori attraverso
un computer interno. Così facendo, il telescopio è in grado di muoversi
da solo verso l’oggetto scelto dall’utente (attraverso un database di
coordinate interno) ma non ti esime dalla messa in stazione iniziale e
dalla regolazione delle coordinate.