Circa due settimane fa i telegiornali nazionali hanno esordito con la notizia che un oggetto di 1,5 km di diametro potesse in un prossimo futuro colpire la Terra; lungi dal voler creare ulteriori allarmismi inutili, la mia curiosità riguarda la effettiva pericolosità di un simile oggetto. Infatti ciò che mi domando sono i seguenti punti: 1) a che velocità e con che potenza un simile oggetto può giungere al suolo; 2) quanta parte della sua massa viene bruciata dall’attrito con l’atmosfera; 3) la quantità di energia sprigionata dall’impatto (con un esempio per riuscire a chiarirlo nella mente); 4) quali possono essere gli effettivi risultati dell’impatto sulla crosta terrestre (per analogia, il cratere che ne risulta a quale potrebbe assomigliare rispetto a quelli della Luna); 5) la vera distanza minima per la quale un simile oggetto possa essere catturato dall’attrazione gravitazionale del nostro pianeta.

D:
Circa due settimane fa i telegiornali nazionali hanno esordito con la
notizia che un oggetto di 1,5 km di diametro potesse in un prossimo futuro
colpire la Terra;

R:
Gli asteroidi che intersecano l’orbita terrestre sono oggetto di ricerche
da molti anni e a tutt’oggi sono stati scoperti circa 50 oggetti “Apollo-Amor-Aten”.
Questa denominazione deriva dal nome dei primi asteroidi con la caratteristica
di avere un perielio piu’ vicino al Sole del valore (arbitrario) di 1,3
unità astronomiche. Questo oggetti possono o potranno in futuro intersecare
l’orbita terrestre e dunque collidere con la Terra.
Tuttavia questi oggetti sono molto difficili da seguire a causa della
loro elevata velocità di spostamento nel cielo, infatti spesso si perdono
le loro tracce. L’asteroide 1997 XF11 scoperto il 6 dicembre scorso dovrebbe
passare il 26 ottobre 2028 a 40.000 km dalla Terra (un decimo della distanza
Terra-Luna) e dunque il rischio di collisione è reale, ma l’incertezza
con cui e’ nota la sua orbita non permette di concludere sulla questione
dell’impatto. Solo negli anni che verranno sara’ possibile determinare
la sua orbita con più precisione e stabilire se ci sara’ davvero un impatto.
Si veda il sito del Central Bureau dell’Unione Astronomica Internazionale
che riporta l’elenco degli avvicinamenti
asteroidali
.

D:
a che velocità e con che potenza un simile oggetto può giungere al suolo;

R:
Detto D il diametro dell’oggetto, l’energia liberata nell’urto è proporzionale
alla massa del proiettile (quindi a D al cubo) ed alla velocità di impatto
al quadrato; quest’ultima è in media pari a 20-25 km/sec.

D:
quanta parte della sua massa viene bruciata dall’attrito con l’atmosfera;

R:
l’attrito con l’atmosfera consuma completamente particelle molto piccole,
fino alle dimensioni di una noce; se le dimensioni sono maggiori l’oggetto,
pur consumato in parte dall’attrito, riesce a giungere a terra.

D:
la quantità di energia sprigionata dall’impatto (con un esempio per riuscire
a chiarirlo nella mente); e quali possono essere gli effettivi risultati
dell’impatto sulla crosta terrestre (per analogia, il cratere che ne risulta
a quale potrebbe assomigliare rispetto a quelli della Luna);

R:
Nel deserto dell’Arizona si trova un cratere di 1,2 km di diametro e profondo
170 m, provocato dall’urto contro la superficie terrestre, alla velocità
di 15-20 km/sec, di un piccolo asteroide che non superava le decine di
metri come dimensione. Ne risultò una gigantesca esplosione di potenza
equivalente a quella di parecchi milioni di tonnellate di tritolo, paragonabile
solo agli effetti delle più potenti bombe termonucleari mai costruite.
L’evento risale a circa 22.000 anni fa. Se l’asteroide 1997 XF11 cadesse
sulla terra, la potenza sprigionata nell’impatto sarebbe uguale allo scoppio
di un migliaio di bombe termonucleari dalla potenza di un milione di tonnellate
di tritolo l’una.

Ecco alcuni
link interessanti:
ARC 3.5m
Detects Asteroid 1997 XF11

IAU: Minor Planet
Center

Asteroid and Comet Impact Hazards

THE CLOSE APPROACH
OF ASTEROID 1997XF11