Ho visto il film deep impact e mi chiedo: le onde del mare che si generano dopo l’impatto di un meteorite sarebbero proprio di quella grandezza? potreste abbozzare un calcolo per determinarne la grandezza solo per avere un’ idea?

Io
non ho fisto il film, ma ho visto molti disegni “spettacolaristici” come
questo. Qui e’ ritratta la collisione fra la Terra ed un asteroide di
ben un migliaio(!) di kilometri di diametro. A questo proposito volevo
far notare che nella famiglia dei NEAs (asteoridi “vicini” alla Terra)
l’oggetto piu’ grande noto ha circa 8 km di diametro. Molto meno di 1000!
Mi sento di escludere categoricamente che un oggetto cosi’ grande abbia
una seppur remota possibilita’ di collisione con il nostro pianeta: con
le sue dimensioni notevoli non sarebbe poi cosi’ difficile individuarlo.
Per confronto Europa (uno dei satelliti di Giove) con i suoi 1500 km di
diametro e’ visibilissimo anche in un piccolo telescopio amatoriale. Se
non abbiamo mai visto un asteroide cosi’ grande in “possibile rotta di
collissione con la Terra” verosimilmente e’ perche’ esso non esiste. Tra
l’altro, se esistesse e davvero dovesse collidere con la Terra, piu’ che
delle onde di tsunami dovremmo preoccuparci di un’altro “problema”: e’
quasi certo che in seguito alla collisione il nostro pianeta si frantumerebbe
in pezzi piu’ piccoli della meta’ del corpo che ci avrebbe colpito.

E’ possibile,
invece, che nel futuro cadra’ sulla Terra un corpo molto piu’ piccolo,
diciamo di un km di diametro. (vedi la domanda sulla prevedibilità di
un impatto con risposta di Mario Carpino).

Calcolare
l’altezza delle onde che si genererebbero in seguito ad un eventuale impatto
avvenuto nel mare non e’ impresa facile. Ci sono due tipi di problemi:
primo, capire quanta energia finisce nella generazione di onde di maremoto;
secondo, capire come si propagano queste onde nel mare, e come si amplificano
o smorzano.

Il primo
problema riguarda la dinamica dell’impatto: occorrerebbe sapere in che
modo avviene la collisione, quanta energia si sviluppa, quanta si trasforma
in calore, quanta viene spesa per sollevare polveri nell’atmosfera, quanto
e’ lungo il treno d’onde che si genera, etc.

Per dare
un’idea del secondo problema basti pensare che i calcoli “ingenui” sulle
maree danno un’altezza della marea di circa 60 cm, uguale in tutto il
mondo. Mentre in realta’ l’altezza della marea varia di punto in punto,
da un minimo di zero, fino ad un massimo di 22 metri!

Un calcolo
semplice (con l’avviso che non pretende di essere esatto, ma solo di dare
un’idea) e’ questo: un’asteroide di “soli” 200m di diametro svilupperebbe
un’energia di circa 5000 Megaton. Supponendo che una frazione “ragionevole”
di quest’energia finisca in un certo numero di onde, si avrebbero, in
mare aperto, delle onde da 3.5m d’altezza. Vicino alle coste, pero’, l’altezza
delle onde aumenterebbe (come accade anche per le normali onde generate
dal vento) fino a 40 volte. Cosi’ ci sarebbero delle zone dove potrebbero
arrivare onde alte piu’ di 100 metri. Ovviamente cio’ non accadrebbe ovunque,
ma solo in quei tratti di costa predisposti a questo tipo di “amplificazione”.

Per concludere
vorrei far notare che asteroidi piu’ grandi di quello preso in esame (diciamo
con diametro dell’ordine di qualche km) non e’ detto che generino onde
molto piu’ alte, in quanto con le loro dimensioni potrebbero arrivare
sul fondo del mare (e scaricare su di esso la loro energia) prima di essere
immersi del tutto.