Ho appena finito di leggere un libro che parla di Tunguska, a parte le varie teorie sulla composizione del corpo penetrato nell’atmosfera, tutti sono concordi nel dire che l’oggetto sia esploso a 8 km da terra, io non capisco come abbia fatto ad esplodere.

Ogni anno
sono da 30 a 50 i meteoroidi che esplodono in atmosfera (dati dei satelliti
di sorveglianza militare). L’evento di Tunguska e’ stato molto piu’ energetico
di questi eventi ma il meccanismo fisico dell’ esplosione del meteoroide
e’ piu’ o meno lo stesso.

Prima di
tutto l’esplosione in quota e’ molto piu’ probabile se il meteoroide e
roccioso, i meteoroidi metallici sono molto piu’ resistenti e, se non
sono troppo piccoli, sopravvivono all’ablazione e giungono al suolo (diventando
meteoriti).

Consideriamo
quindi un meteoroide roccioso durante la caduta verso il suolo. La velocita’
tipica e’ dell’ordine delle decine di km/s e il moto e’ ipersonico. Il
meteoroide comprime l’aria davanti a se’ formando un’onda d’urto che si
propaga nell’atmosfera (dando luogo ai rumori tipici della caduta). La
pressione esercitata dai gas atmosferici sulla parte anteriore del meteoroide
e’ molto maggiore di quella sulla parte posteriore. Si viene cosi’ a creare
un gradiente di pressione che da’ luogo ad una forza che tende a comprimere
il meteoroide lungo la direzione del moto.

Ora, qualsiasi
materiale sottoposto a compressione ha un limite al di la’ del quale cede
e si deforma. Un meteoroide non fa eccezione: quando la differenza di
pressione e’ abbastanza elevata, nel corpo roccioso cominciano a formarsi
delle crepe e il meteoroide comincia a frammentarsi in piu’ parti che
si muovono autonomamente. Il risultato e’ che ora la superficie esposta
all’aria e’ molto maggiore di quando il corpo era un blocco unico. Da
qui un improvviso aumento dell’ablazione e della ionizzazione dei gas
atmosferici che provocano un aumento repentino della temperatura dell’aria
con conseguente espansione esplosiva. I frammenti vengono scagliati violentemente
in diverse direzioni, pur continuando a muoversi approssimativamente lungo
la direzione originaria. A loro volta i frammenti possono andare soggetti
ad esplosioni secondarie, in ogni caso solo i maggiori arrivano al suolo.

Grazie all’esplosione
in quota si evita la formazione del cratere da impatto (che invece si
forma quasi certamente se il meteoroide e’ metallico e di adeguate dimensioni),
i frammenti secondari di solito sono troppo piccoli e si conficcano al
suolo formando semplici buche.