Salve, ci sono dei criteri fisici che vengono toccati quando si fa la convergenza dei pneumatici?

Quando si procede alla convergenza ed equilibratura delle ruote di una macchina si controlla se la macchina poggia le ruote perfettamente perpendicolari al suolo (e cioè se le ruote sono perpendicolari all’asse) e se i piani su cui giacciono le due ruote sono paralleli tra loro.
Quando un oggetto non è simmetrico rispetto ad un asse fisso di rotazione (come avviene se le ruote non sono perpendicolari all’asse) accade che il momento angolare non è parallelo all’asse di rotazione. Questo comporta la nascita di un momento di forza “parassita” con una componente perpendicolare all’asse di rotazione che ruota insieme al sistema. Su un sistema con una certa flessibilità (come tutti i sistemi reali, in particolare i meccanismi del volante e del motore che sono di metallo) comporta la nascita di una sollecitazione oscillante, nel caso in esame si ripercuote anche sul blocco dello sterzo, a determinate velocità la frequenza di questa sollecitazione può avvicinarsi alla frequenza di risonanza del blocco dello sterzo e quindi provocare una vistosa vibrazione dello sterzo. Infatti quando le ruote non sono perfettamente in asse accade che a certe velocità compare un’oscillazione dello sterzo che impedisce di guidare correttamente e che può essere momentaneamente evitata solo aumentando o diminuendo la velocità.
Quando le ruote giacciono su piani non paralleli tra loro al problema precedente si aggiunge che le due ruote sollecitano l’asse in modo diverso, per cui esso è sottoposto ad una flessione, anch’essa oscillante, che se troppo accentuata o prolungata può portare alla frantumazione dell’asse.
Per correggere questo problema non si fa altro che misurare le sollecitazioni che l’asse subisce nella direzione perpendicolare a sé stesso. Quando queste sollecitazioni sono inferiori ad un certo valore ritenuto sicuro dai costruttori della macchina allora si è raggiunta l’equilibratura dei pneumatici.