Perché la clorofilla assorbe nel visibile?

La clorofilla a, insieme a pigmenti accessori quali la clorofilla b, i carotenoidi e le ficobiline,costituisce quel gruppo di molecole complesse che fungono da “intrappolatori” della luce solare, garantendo cosi’ per gli organismi fotosintetici l’acquisizione di energia necessaria per i processi anabolici.

La luce costituisce solo quella parte dell’energia radiante compresa nella lunghezza d’onda visibile dall’occhio umano, e ha natura particellare, oltre che ondulatoria. Ciò vuol dire che determinati pacchetti energetici sono associati ad una specifica lunghezza d’onda. Queste quantità discrete, i cosidetti quanti, o fotoni, hanno un’energia che è inversamente proporzionale alla corrispondente lunghezza d’onda; una molecola di clorofilla assorbe un fotone per volta, e ciò a sua volta provoca l’eccitazione di un elettrone, corrispondente all’energia assorbita dal fotone.

La molecola di clorofilla che innesca cosi’ il processo fotosintetico, non assorbe però direttamente il fotone, bensi’, l’energia dello stesso le è trasmessa per un processo di risonanza che coinvolge i pigmenti di uno specifico sistema antenna. Sono quindi i pigmenti, dapprima, a svolgere il ruolo di “intrappolatori” di luce, garantendo il trasferimento di energia fino a un punto in cui sarà raccolto e convogliato nell’eccitazione dell’elettrone.

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