Salve! Vorrei avere una descrizione dettagliata dell’esperimento realizzato da Crick e Brenner che dimostrava l’organizzazione in triplette del Dna. Grazie e complimenti per l’iniziativa

Di seguito troverai l’indicazione dei principi teorici che vennero utilizzati da Crick e Brenner per i loro esperimenti. Questo lavoro fu pubblicato nell’anno 1961 e allora non si poteva ancora vedere la sequenza di un gene o la proteina prodotta, ma tutto fu dedotto da come variava la capacità infettante di un virus.

Dal codice scritto nel DNA, tramite l’azione di un altro acido nucleico, l’RNA, si stabilisce una corrispondenza tra sequenza delle basi e sequenza degli aminoacidi utilizzati per la sintesi della proteina.
Gli esperimenti di Crick e Brenner portarono a riconoscere che l’unità del codice genetico era la tripletta. Come si dimostrò, esiste una corrispondenza univoca tra un aminoacido e il codone (così viene detto l’insieme di tre basi), scelte tra le due purine e le due pirimidine A T – C G.
Dapprima gli autori stabilirono teoricamente che per determinare un aminoacido servissero tre basi. Le combinazioni possibili, prendendo le 4 basi a due a due, sono 16, ma gli aminoacidi presenti negli acidi nucleici sono 20, mentre da quattro basi, prendendole a tre a tre, si possono formare 43 cioè 64 combinazioni, più che sufficienti, anzi esiste un eccesso di triplette.
Questa era la teoria di partenza e fu dimostrata geneticamente, per mezzo delle mutazioni puntiformi indotte in un virus parassita dell’E. coli, il batteriofago T4.

Gli esperimenti vennero condotti coinvolgendo il locus rII del batteriofago T4, più esattamente il Cistrone B.
Il cistrone è quella parte di gene, in cui è scritta l’informazione per la sintesi di un singolo polipeptide. In questo caso una mutazione a monte delle “triplette critiche” del cistrone B, può determinare o meno una variazione della capacità del virus di infettare l’Escherichia coli.
A quei tempi si pensava che le mutazioni fosse semplicemente dovute un errore di copiatura, con sostituzione di una base al posto di un’altra. A seconda che la sostituzione sia tra basi analoghe (purina con purina – pirimidina con pirimidina) o tra basi diverse (purina con pirimidina e viceversa), si parla di transizione o transversione. In ogni caso la conseguenza è la sintesi di una proteina con un aminoacido diverso da quello originario.
Secondo questa teoria la sostituzione di una base avrebbe avuto un effetto variabile, più o meno accentuato, a seconda che il nuovo aminoacido fosse più o meno simile a quello originario.
Crick e Benner pensarono che la mutazione, se fosse dipesa da delezione di una base, avrebbe cambiato tutta la sequenza di DNA successiva e quindi la zona critica del cistrone sarebbe stata alterata con perdita di infettività.
Il virus venne trattato con un colorante del DNA, la proflavina, ad effetto mutageno puntiforme, cioè eliminazione o inserimento di una SOLA BASE per volta.
Consideriamo la sequenza critica del cistrone B, formata da triplette, questa zona avrà significato solo se verrà letta in maniera esatta, con gli spazi esatti.
Se a monte io tolgo UNA base, la sequenza verrà letta con spaziatura diversa: es — ABC DEF — diventa –A BCD EF-.
Se tolgo DUE basi, la sequenza diventerà: -AB CDE F– etc.
In breve togliere una sola base o due basi comporterà una variazione che si rifletterà su tutto il resto della sequenza.
Se, sempre a monte, tolgo TRE basi la lettura della zona critica sarà nuovamente esatta: — ABC DEF —.
Se c’e una delezione che interessa tre basi o multipli di tre, la sequenza critica viene letta correttamente.

L’effetto di una o due delezioni può essere essere eliminato con l’inserzione rispettiva di una o due basi. In questo caso viene ristabilito il giusto raggruppamento delle lettere.

Crick e Brenner con altri autori, pubblicarono l’articolo dal titolo:
“General nature of the genetic code for proteins”, nel 1961, sulla rivista Nature, 192: 1227-1232

www.blc.arizona.edu/courses/mcb411b/MoBiByMe/CricketalWeb/CrickLogic411.html