Nelle piante, con il termine “Epidermide” s’intende la parte più esterna della pianta, cioè quella a contatto con l’ambiente, oppure no?

L’epidermide costituisce effettivamente il tessuto adulto più esterno della pianta, e che ricopre la porzione epigea della stessa.

Le cellule di tale tessuto, mono o pluristratificato, sono di vario tipo ed adibite anche a diverse funzioni, come ad esempio, quelle di guardia, che si occupano della chiusura ed apertura degli stomi.
In genere, nelle pareti di tali cellule, si trovano sostanze idrorepellenti come cere e cutina.

Il tessuto più superficiale che ricopre le radici, porzione ipogea, si definisce rizoderma.
In esso, mancano cutina e cere, in modo che possa essere permeabile all’acqua ed ai sali minerali in essa disciolti.

Fig. A – Sezione trasversale di fusto di Cucurbita sp. (Dicotiledoni) in struttura primaria, al microscopio  ottico.

Dall’esterno all’interno si notano:
l’epidermide, il collenchima angolare, il parenchima corticale, una guaina sclerenchimatica e i fasci immersi nel parenchima midollare.

In particolare, tali fasci sono di tipo bicollaterale, cioè con floema sia all’interno che all’esterno dello xilema e con cambio fra di essi interposto. Solo il cambio tra xilema e floema esterno è attivo.