desidero conoscere come funziona un impianto autoclave che utilizza in serbatoio in pressione anzichè la classica idrosfera con membrana interna; in particolare non mi è chiaro il funzionamento del cosiddetto “erogatore d’aria” che viene collegato da un lato al serbatoio in pressione e dall’altro all’aspirazione della pompa. grazie anticipatamente antonino cucinotta

L’autoclave (o serbatoio a pressione) è un dispositivo costituito essenzialmente da un
serbatoio chiuso (di lamiera d’acciaio) funzionante a pressione e collegato
all’impianto dell’edificio.
L’utilizzo di tale sistema avviene qual ora l’edificio sia molto alto (e quindi la
pressione della condotta stradale dell’acquedotto non sufficiente), in presenza di forti
variazioni di pressione nella rete d’acquedotto o per impianti nei quali è vietato il
collegamento alla rete (es. impianti antincendio).
I serbatoi sono per lo più di forma cilindrica in acciaio zincato o inossidabile
(preferibilmente).
In condizione di esercizio l’autoclave è riempita in parte d’acqua in parte d’aria in
pressione.
Essa è dotata di un pressostato (manometro con interruttore elettrico) per comandare
l’azionamento e l’arresto dell’elettropompa , secondo che la pressione nell’autoclave
sia scesa ad un valore minimo Pmin o massimo Pmax (con Pmin e Pmax assolute
ovvero comprensive della pressione atmosferica Patm).
Al variare della pressione interna dell’autoclave varia il valore del cuscino d’aria al di
sopra dell’acqua: sia V1 il volume d’aria alla fine della compressione e Pmax la
relativa pressione assoluta: la pompa stacca; sia V2 il volume d’aria alla fine
dell’espansione e Pmin la relativa pressione assoluta: la pompa attacca.
La pompa dovrà avere portata massima pari alla massima richiesta delle utenze.
La tendenza dell’aria a sciogliersi nell’acqua (specialmente sotto pressione) va
compensato rifornendo ogni tanto l’autoclave d’aria filtrata (per motivi sanitari).
L’aria può essere rifornita da un compressore che viene messo in funzione quando il
livello superi un prefissato valore o, più modernamente, da un alimentatore a
iniezione che dosi il volume d’aria da immettere ad ogni attacco della pompa per
mantenere costante il volume d’aria senza bisogno del compressore.
In molti casi, per esempio nei grattacieli, la pressione dinamica minima e quella di
esercizio massima consentire richiedono una suddivisione della rete dell’edificio in
zone con pressioni differenti. Esse possono essere ottenute con:

– Impianti con diversa prevalenza per l’aumento di pressione richiesto dalle
varie zone;

– Impianto per l’aumento della pressione per l’intero edificio e riduttori di
pressione alle diramazioni ai piani inferiori (quest’ultimo consente di utilizzare un
unico impianto di aumento della pressione).

Si veda anche la risposta al seguente link:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?numero=8272