Se la Terra gira attorno a se stessa, come si fa a considerare fisse le stelle che si prendono come riferimenti geografici (per identificare il nord, sud etc.)? Non dovrebbero cambiare posizione a seconda dell’ora in cui vengono osservate proprio a causa della rotazione?


È vero che le stelle sono utili punti di riferimento per orientarsi, ma ciò non implica che ciascun
punto cardinale abbia una stella “dedicata”. La prima cosa da tener
presente è che, per effetto della rotazione apparente della sfera
celeste, tutti i punti del cielo cambiano posizione col passare delle
ore… tutti tranne due: si tratta dei punti di intersezione
tra la sfera celeste e il proprio asse di rotazione, il quale altro non
è che l’asse di rotazione terrestre.
Perciò ci basta trovare due stelle sufficientemente luminose in
corrispondenza di questi punti, o nei loro pressi, per individuare il
nord o il sud, a seconda dell’emisfero in cui ci troviamo, e quindi
della visibilità delle stelle in questione. Certo, teoricamente se ci
trovassimo sull’Equatore potremmo vedere entrambi
i Poli celesti, anche per effetto della rifrazione atmosferica, che si
comporta in modo da aumentare l’altezza di un astro quanto più esso è
vicino all’orizzonte. Tuttavia dovremmo avere l’orizzonte sgombro e un
cielo sufficientemente limpido.
In generale, quindi, vedremo uno solo dei Poli celesti. Quasi
esattamente in corrispondenza del polo nord c’è la celebre stella
Polare, che non è estremamente luminosa come alcuni pensano, ma può
comunque essere vista comodamente ad occhio nudo, purché il cielo non
soffra eccessivamente di inquinamento luminoso. Vicino al polo sud c’è
la costellazione della Croce del Sud, facilmente riconoscibile e
composta da stelle luminose, ma un po’ più lontana dal proprio polo
rispetto alla stella Polare.
Va detto che questa configurazione non è immutabile: per effetto della
precessione degli equinozi, il punto del cielo in cui l’asse di
rotazione terrestre interseca la sfera celeste varia lentamente nel
tempo; tuttavia, trattandosi di un fenomeno che si svolge lungo tempi
dell’ordine di decine di migliaia di anni, gli esseri umani non devono
di solito preoccuparsene a fini pratici.
Quindi, se troviamo la stella Polare e ci rivolgiamo verso di essa,
avremo il nord davanti a noi, l’est a destra, l’ovest a sinistra e il
sud dietro di noi. Analogamente, guardando verso la Croce del Sud
avremo il l’est a sinistra, l’ovest a destra e il nord dietro di noi.