Cosa vuol dire in pratica che all’avvicinarsi alla velocità della luce la massa aumenta? Che un oggetto acquisisce più materia? E se sì, da dove viene queste materia? E se si parla di un organismo vivente (ad esempio, un essere umano), il fatto che la sua massa aumenti significa che si creano nuove cellule?

Questo interrogativo sembra essere il duale rispetto a quello affrontato in una precedente risposta:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=14414
Lì il tema era la presunta dilatazione del tempo, che si verificherebbe a velocità prossime a quelle della luce.
Il problema sta nella divulgazione e precisamente nel fatto che i concetti di spazio e tempo in relatività vanno inquadrati nel contesto corretto: lo spaziotempo. In questa corretta visione, si capisce bene che non si verifica alcuno di questi fenomeni.

Anche in questo caso occorre vedere il problema nel suo contesto corretto.
Partiamo dal problema. Se applichiamo una forza di intensità costante ad una massa m, scopriamo che l’aumento di velocità inizialmente è lineare, come ci aspettiamo dalla legge di Newton. Poi però aumenta sempre di meno, fino a saturare alla velocità della luce, come illustrato nel grafico seguente:

La relazione che riesce a spiegare l’andamento del grafico relativistico è la seguente:

Dove p è la quantità di moto, la lettera greca gamma è un fattore che si ritrova in molte formule relativistiche e vale

Purtroppo ciò viene divulgato accorpando i termini m e gamma  gaper introdurre il concetto di massa relativistica, che aumenterebbe sempre più con la velocità:

Questo però origina molta confusione: come può una proprietà fondamentale di un corpo dipendere dalla velocità? Non avevamo detto che tutti i sistemi di riferimento inerziali sono equivalenti? E poi, come giustamente fa notare il nostro lettore, che succede fisicamente dentro l’oggetto? Si moltiplicano i suoi atomi? Ovviamente no…

La risposta sarà un poco faticosa perché richiede un cambiamento di punto di vista, ma lo sforzo sarà ampiamente ripagato.
Dunque, si è detto che non esistono lo spazio ed il tempo come enti separati. Esiste invece la loro particolare combinazione chiamata spaziotempo.

In diversi sistemi di riferimento, per lo stesso fenomeno le singole quantità x e t possono anche assumere valori diversi, senza per questo dare scandalo.
Tradotto: osservatori diversi misurano tempi e spazi diversi, ma la particolare combinazione della formula qui sopra è un invariante, cioè mantiene il suo valore in tutti i sistemi di riferimento.

Analogamente, un’altra relazione fondamentale in relatività mette in relazione l’energia e la quantità di moto:

Notando la somiglianza tra le due equazioni, si può intuire che anche in questo caso osservatori diversi vedranno per lo stesso fenomeno energie e quantità di moto diverse, ma la combinazione qui sopra è invariante e viene identificata con l’energia a riposo, proporzionale alla massa.

Torniamo al grafico dell’aumento di velocità: se quindi abbiamo imparato che la massa rimane costante, cosa rende più faticoso l’aumento di velocità?
Pare proprio che il responsabile sia il contenuto stesso di energia. Anzi, la quantità

frac{E}{c^

E/c² andrebbe chiamata inerzia. Infatti uno degli articoli più celebri di Einstein aveva come titolo “l’inerzia di un corpo dipende dal suo contenuto di energia?”
Chi fosse interessato all’argomento troverà molti spunti interessanti nell’articolo di Elio Fabri: http://www.sagredo.eu/articoli/e_massa1.pdf

Riassumendo, una corretta divulgazione della relatività porta ad includere il fattore gamma nella quantità di moto, non nella massa. Essa pertanto rimane una proprietà fondamentale dei corpi e non varia con la velocità.

Fortunatamente si va sempre più affermando nei testi scolastici la tendenza a non parlare più dell’aumento di massa relativistico, lasciandolo alla pessima divulgazione di chi vuol solo mostrare le stranezze che accadono alla velocità della luce!