Ho letto che Gandhi usava farsi massaggiare con il ghee (burro chiarificato). Ho fatto il ghee, ma mi è venuto il dubbio: tutto questo colesterolo contenuto nel burro potrà essere assorbito tramite la pelle? Grazie mille, Nicoletta

Il Ghee o burro chiarificato si ottiene dal riscaldamento fino ad ebollizione del comune burro non salato, procedura che comporta l’eliminazione di acqua, proteine e lattosio, al fine di conservare esclusivamente la componente grassa. Comunemente utilizzato nei Paesi asiatici come India, Bangladesh, Nepal, Sri Lanka e Pakistan, dove viene spesso impiegato sia per scopi culinari che terapeutici nella medicina tradizionale indiana Ayurveda, ha oggi trovato impiego anche nella cosmesi come agente idratante per la cura della pelle, oltre ad aumentare la luminosità di capelli e unghie.

Relativamente ai parametri nutrizionali, 100 g di Ghee contengono all’incirca 1 grammo di proteine, 17,9 grammi di acqua, 81 grammi di grassi di cui 51 grammi saturi, 21 grammi monoinsaturi, 3 grammi polinsaturi, Omega-3 (totali) 315 mg e Omega-6 (totali) 2728 mg. I grassi saturi contenuti, ovvero quelli considerati dannosi se assunti ad alte dosi, sono tuttavia a catena corta, il ché significa che tendono ad essere utilizzati rapidamente nei processi metabolici come fonte energetica di pronto utilizzo e difficilmente vengono accumulati sotto forma di massa grassa.

Per quanto riguarda il colesterolo, si aggira intorno ai 251 mg che da solo apporterebbe il 75% della dose giornaliera consigliata. Di per sé il Ghee non rappresenta pertanto un alimento strettamente salutare, essendo costituito in larga parte da grassi di origine animale. In particolare, una dieta ricca di colesterolo predispone all’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Il colesterolo è una molecola della classe degli steroli ed è un costituente essenziale delle membrane cellulari, a livello delle quali conferisce il giusto equilibrio tra elasticità e resistenza; oltre ad una funzione prettamente strutturale, il colesterolo è un fattore indispensabile per svariati processi biologici, risulta difatti essere il precursore degli ormoni steroidei (ormoni sessuali, mineralcorticoidi e glicocorticoidi) della vitamina D (importante per lo sviluppo osseo) e dei sali biliari, indispensabili per la digestione e l’assorbimento delle componenti liposolubili assunte con la dieta. Nonostante l’importanza biologica che riveste nel metabolismo delle cellule animali, condizioni di ipercolesterolemia sono associate all’instaurarsi di specifiche alterazioni in grado di degenerare in patologie cardiovascolari, in particolare l’accumulo di trigliceridi e colesterolo a livello dei vasi sanguigni predispone allo sviluppo di placche aterosclerotiche aumentando notevolmente il rischio di infarto.

Diverso è il discorso relativamente all’uso del Ghee come unguento, in tal caso il colesterolo e i grassi in esso contenuti svolgono un’azione topica a livello cutaneo, organo che richiede un alto apporto di componenti grasse, implicate nel mantenimento e costituzione della barriera cutanea di per sé ricca in colesterolo, ceramidi e acidi grassi a lunga catena. Alterazioni strutturali a carico della barriera cutanea e del film idrolipidico che la protegge comportano una maggiore predisposizione a sviluppare infiammazioni, aumentata permeabilità verso agenti chimici e microbiologici presenti nell’ambiente, maggiore sensibilità alle radiazioni UV e invecchiamento cutaneo precoce.

A tal riguardo è bene tenere in considerazione che il colesterolo è un comune costituente di molte creme, shampoo e soluzioni oculari all’interno dei quali, grazie alla sua doppia natura idrofila e lipofila, svolge la funzione di emulsionante e agente ricostituente del film idrolipidico favorendo l’idratazione e la protezione della cute. Come tutte le sostanze utilizzate in questi preparati è stato oggetto di una serie di rigorose sperimentazioni al fine di testarne l’effettiva sicurezza per l’impiego in questo settore (ijt.sagepub.com/content/5/5/491.full.pdf); sulla base degli studi condotti il colesterolo non ha mostrato effetti irritanti, genotossici o carcinogeni in seguito ad esposizione cutanea fino a concentrazioni del 6%, ottenendo l’approvazione per il suo utilizzo in cosmesi dalla Food and Drug Administration (FDA).

Alla luce di queste considerazioni l’utilizzo topico a livello cutaneo di composti contenenti colesterolo non presenta rischi per la salute umana, l’azione del colesterolo in creme e agenti cosmetici svolge una funzione localizzata a livello cutaneo, dove gioca un ruolo importante per la costituzione della barriera difensiva, mentre non esistono evidenze scientifiche che correlino il contatto dermico con il colesterolo con l’alterazione dei valori intracorporei di grassi e colesterolemia.