Salve, se l’acqua degli oceani, nel grande e famoso ciclo, è pressappoco costante, e la salinità è dovuta all’apporto dei corsi d’acqua, come in una risposta, allora come mai anche la quantità di sale è costante? Si è fermato l’apporto o esiste anche un ciclo del sale. Grazie.

Caro Salvatore,

Innanzitutto una piccola precisazione: la salinità dell'acqua marina è dovuta più precisamente al contributo di minerali di sale asportati dalle rocce della crosta terrestre durante il processo d'erosione ad opera degli agenti atmosferici (pioggia, vento, grandine, neve). I sali che vengono così a disciogliersi nell'acqua sono di diverse specie mineralogiche, circa 57 tipi: il Cloruro di Sodio, il Cloruro di Magnesio, il Solfato di Sodio, il Solfato di Potassio…

Il ciclo dell'acqua marina è bilanciato da diversi fenomeni: 1) le precipitazioni; 2) l'apporto di acqua fluviale; 3) lo scioglimento dei ghiacciai d'alta quota e d'alta latitudine; 4) l'evaporazione. Questi cicli idrologici sono in corso da miliardi di anni e anche i sali risentono di tale "routine". Si potrebbe, pertanto, davvero parlare di ciclo del sale, un ciclo che non si ferma, poichè il continuo movimento dell'acqua sulle rocce provoca una continua erosione e conseguente immissione di sali nelle acqueDurante il processo di evaporazione, però, mentre l'acqua marina torna in atmosfera, i sali rimangono dispersi in soluzione negli oceani e nei mari. La loro presenza viene comunque bilanciata poiché essi verranno consumati nei cicli biologici di quegli organismi che utilizzano Carbonato di Calcio per la costruzione dei loro gusci; inoltre, parte del sale marino passa in atmosfera attraverso le onde che, infrangendosi sulle coste, nebulizzano l'acqua, compreso il sale in essa contenuto. Quest'ultimo fenomeno, in particolare, è noto con il nome di aerosol marino: le minute gocce di acqua marina immesse nell'aria vengono portate verso l'alto dalle correnti atmosferiche e contribuiscono in maniera fondamentale al particolato atmosferico. Si formano principalmente per "scoppio" di piccole bolle d'aria all'interfaccia atmosfera-acqua di mare e, una volta risalite in alta atmosfera, evaporano formando delle particelle di sale marino del raggio di 0,1-20 µm. Siccome il tempo medio di residenza in atmosfera è di 3 giorni, riescono a essere trasportate per considerevoli distanze verso i continenti e anche molto lontano da costa. Durante la formazione di queste particelle di sale all'interfaccia atmosfera-acqua non si verifica alcun frazionamento chimico di solfati e cloruri rispetto all'acqua di mare di partenza, pertanto le concentrazioni di questi costituenti disciolti nelle precipitazioni atmosferiche delle regioni costiere rispecchiano una chimica da "acqua di mare diluita".

Spero d'esserti stata d'aiuto. Se hai bisogno di ulteriori spiegazioni o dettagli, non esitare a scrivermi.

Giulia

[Piccole curiosità: il grado di salinità è variabile ed è per questo che i mari caldi sono più salati di quelli freddi, i mari chiusi sono più salati dei mari aperti. In media la salinità è del 3,5 %, ovvero in un litro di acqua sono generalmente contenuti 35 grammi di sale, quantità che, pensata per il totale delle acque salate del nostro Pianeta, riuscirebbe a coprire tutti le terre emerse con uno strato di 150 metri d'altezza!]