perchè non si produce energia elettrica ricreando i temporali in un ambiente chiuso e recuperando l’energia elettrica così formata dai fulmini?

Molto brevemente perché l'energia prodotta sarebbe al massimo uguale, in realtà praticamente sempre inferiore, a quella utilizzata per produrre il temporale.

Questo non riguarda solo il processo proposto nella domanda, ma è una considerazione generale per tutti i ragionamenti del tipo "il fenomeno A libera energia (in qualche modo) allora se costruisco il fenomeno A in laboratorio posso sfruttarlo per liberare energia a piacimento": se un dato fenomeno libera energia è perché qualche processo pregresso ha immagazzinato energia in qualche sistema (nel caso del temporale diversi fenomeni atmosferici ionizzano parte delle molecole di acqua che formano le nuvole generando uan differenza di potenziale rispetto al terreno), energia che poi viene liberata a seguito di un altro processo. Quindi per preparare il fenomeno che libera energia è necessario impiegare almeno quella quantità di energia che si libererà successivamente. È la legge di conservazione dell'energia (I Principio della Termodinamica).

Possiamo quindi avere energia a disposizione solo sfruttando serbatoi di energia che "qualcun altro" (i processi naturali che quindi trasformano energia non già a disposizione dell'uomo) ha predisposto come, ad esempio, gli idrocarburi (la cui energia è immagazzinata nei legami chimici delle sue macromolecole, create dai processi biochimici durante la crescita e decomposizione degli organismi antichi), l'energia cinetica e potenziale dell'acqua e dei venti (che in ultima analisi proviene dalmsole, così come l'energia solare catturata dagli impianti solari), l'energia di legame dei nuclei (immagazzinata dall'eplosione della supernovs primordiale).