Un computer è in grado di elaborare anche una semantica oltre che una sintassi? In caso affermativo potreste farmi un esempio?

In termini generali la risposta è affermativa: un software può riconoscere e gestire anche una semantica, oltre che una sintassi. La fattibilità di questo riconoscimento dipende però dalle prestazioni che ci si aspetta da una macchina che, come dice il nome stesso (computer), esegue delle operazioni automatizzate attraverso dei calcoli che seguono logiche definite a priori (programmate).

Lo stato attuale della tecnologia non permette ancora, infatti, la creazione di una vera intelligenza artificiale, autoadattativa e creativa come quella umana, di conseguenza ogni processo informatico attuale segue delle regole preimpostate e non importa quanto esse siano complesse: rimangono in sostanza predeterminate. Questa logica di funzionamento si presta ottimamente al riconoscimento di regole sintattiche, in quanto con esse anche il nostro cervello applica una serie di regole definite a priori (ortografia, grammatica, vocaboli, ecc…) che vengono diffusamente accettate come corrette in una data lingua.

Un esempio di quanto appena detto è la correzione automatica dei testi nei programmi di videoscrittura, la quale individua facilmente gli errori ortografici e le parole non esistenti nel vocabolario preso come riferimento. Il riconoscimento degli errori grammaticali non macroscopici è già più difficile, specialmente in lingue declinative come ad esempio il tedesco, in quanto richiede un’insieme di regole molto esteso e preciso per permettere l’individuazione automatica degli errori grammaticali, tramite confronto con l’elenco di tutte le forme accettate come corrette.

Il riconoscimento della semantica viene ad oggi implementato ad un ottimo livello dai migliori motori di ricerca ed ad un livello un po’ inferiore dai migliori programmi di traduzione dei testi. Nel caso dei motori di ricerca, inserendo una parola chiave otterremo sia suggerimenti di ricerca che risultati semanticamente legati ad essa. Nel caso dei traduttori automatici, otterremo invece non una semplice traduzione letterale parola per parola, bensì un’elaborazione semanticamente sensata della stessa: ad esempio la traduzione di un modo di dire straniero, che molto spesso non si deve eseguire in modo letterale.

Infine una considerazione di carattere tecnico: visto che queste logiche si basano sempre sul confronto tra l’elemento da gestire ed un elenco di forme corrette (sintassi) o collegate (semantica), può accadere che per limiti tecnici, ad esempio la velocità della connessione ad internet nel caso di un motore di ricerca, si scelga o si debba limitare l’esattezza dell’analisi in favore di un’ottimizzazione globale delle prestazioni.