Vorrei cortesemente avere delle informazioni sugli infrasuoni e ultrasuoni,in particolare sapere se esistono modi per rilevarne la presenza e la fonte e come fare,nel caso,per neutralizzarli o schermarsi da essi,vista la loro pericolosità per l’uomo soprattutto in base alla durata dell’esposizione.Vi ringrazio per ogni informazione possiate darmi

Esistono rilevatori di ultrasuoni e di infrasuoni commerciali, dipende tutto dal costo e dalla disponibilità e dallo scopo dello strumento. Ne riporto due da siti web commerciali per esempio. Dato il costo degli strumenti si ritiene praticabile anche la soluzione di chiedere ad un tecnico e pagare per una analisi/sopralluogo in quanto se non si è esperti del settore è possibile non solo non riuscire ad utilizzare adeguatamente lo strumento, ma anche nn comprendere le risposte ed i risultati forniti.

Per quanto riguarda la loro pericolosità, possiamo fare rientrare gli ultrasuoni/infrasuoni all’interno del più generale inquinamento acustico, anche se questo è considerato soprattutto per gli effetti dei suoni udibili dall’orecchio umano. Gli infrasuoni e gli ultrasuoni in quanto tali non sono direttamente percepibili dall’apparato acustico umano [FIG.1] anche se il discorso degli infrasuoni è particolare in quanto alcun meccanismi permettono di intercettarli. L’udibilità degli infrasuoni/ultrasuoni dipende nonn solo dalla frequenza ma anche dall’intensità con cui arrivano all’orecchio/corpo umano.

FIG.1 – Banda udibile e livello del dolore umano

Tuttavia il contatto prolungato con gli ultrasuoni a distanza ravvicinata può provocare sollecitazioni fisiche e danni diretti ed indiretti. Gli ultrasuoni possono essere assorbiti o riflessi da parti del corpo non specificatamente adibite alla trasduzione del suono come le ossa e generare a loro volta dei suoni riflessi e residui ed essere percepiti attraverso l’apparato uditivo tramite trasmissione interna. Ciò può provocare disturbi che vanno dalla percezione di suoni e ronzii dal fastidio fino ad effetti più gravi che dipendono dalla ferquenza e dalla intensità. Una volta rimossa la causa degli ultrasuoni, l’effetto dovrebbe scomparire. Se il danno all’apparato acustico è permanente è possibile avvertire diversi effetti tra cui gli acufeni, sensazione di suoni residui persistenti anche in assenza di fonte sonore.

Per quanto riguarda gli infrasuoni ed i loro effetti riporto oltre che i link interni di vialattea riportati più avanti, anche un estratto da:

Manuale AFI 6.7 (Franco Dosio)

"Infrasuoni (suono con frequenza inferiore a 20 Hz):

L’azione degli infrasuoni di livello inferiore a 120 dB, che corrisponde alla estremità sinistra della curva ISO NR85 sembra che possa portare in un certo numero di casi a sensazione di modesto affaticamento.

Infrasuoni con livello di pressione sonora di 130 dB determinano effetti sul sistema circolatorio periferico (vasocostrizione) piuttosto marcati, tali da poter influire sulla chiarezza della visione, sulla attenzione e sull’af­faticamento.

Livelli di pressione sonora più elevati (sino a 145 dB) possono essere sopportati dai soggetti per brevi periodi (2-3 minuti), mentre esposizioni più prolungate deter­minano inevitabilmente sensazioni di profondo disagio, diminuzione dell’acuità visiva, reazioni vestibolari, af­faticamento profondo, effetti di risonanza della cavità toracica e di quelle nasali, della gola e dell’orecchio."

Ed ancora riporto un estratto dal sito web di http://www.agi.it/ispesl/sicurezza-sul-lavoro/notizie

GUIDA ALL’ESPOSIZIONE A INFRASUONI

 

"Gli infrasuoni possiedono l’importante caratteristica di diventare rapidamente assai fastidiosi non appena il livello supera di qualche dB la soglia di udibilità. Quest’ultima assume pertanto di fatto anche il significato di soglia di disturbo.
  Pertanto, se dall’ottica minimalista della semplice prevenzione del danno ci si allarga a quella della pianificazione e realizzazione di ambienti di lavoro acusticamente confortevoli, diventa importante verificare che non avvengano superamenti, se non occasionali, dei livelli corrispondenti alle soglie di udibilità. Le onde sonore di frequenza inferiore a 20 Hz vengono comunemente indicate con il termine infrasuoni. Al contrario di quanto avviene per gli ultrasuoni, non necessariamente gli infrasuoni risultano non udibili, in quanto l’apparato uditivo è perfettamente in grado di percepire onde di bassa frequenza se di livello opportunamente elevato.
  La soglia di udibilità è infatti di circa 77 dB a 20 Hz, sale a 92 dB a 12,5 Hz e raggiunge 102 dB a 6,3 Hz. La Figura 1 e la Tabella 1 riassumono, rispettivamente in forma grafica e testuale, le più recenti determinazioni della soglia uditiva a frequenze inferiori a 100 Hz (ref. 1, 2, 3).
  L’emissione di infrasuoni può essere legata alla vibrazione di strutture metalliche (infrasuoni "meccanici"), ovvero, più frequentemente, al passaggio di flussi d’aria attraverso condotti/aperture o all’impatto di flussi d’aria contro strutture rigide (infrasuoni "aerodinamici")."

Un link sempre utile è quello dell’ISPESL in cui poter scaricare le linee guida sia per gli infrasuoni che per gli ultrasuoni:

http://www.ispesl.it/linee_guida/fattore_di_rischio/LG%20RUMORE.pdf

 9 Guida alla valutazione dell’esposizione ad infrasuoni (pag. 77)

– 10 Guida alla valutazione dell’esposizione ad ultrasuoni (pag.80)

Di cui riporto alcuni passi che ritengo più importanti per rispondere alla domanda:

9 – Guida all’esposizione ad infrasuoni

2. Definizione e soglia di udibilità
Le onde sonore di frequenza inferiore a 20 Hz vengono comunemente indicate con il termine infrasuoni.
Al contrario di quanto avviene per gli ultrasuoni, non necessariamente gli infrasuoni risultano non udibili, in quanto l’apparato uditivo è perfettamente in grado di percepire onde di bassa frequenza se di livello opportunamente elevato. La soglia di udibilità è infatti di circa 77 dB a 20 Hz, sale a 92 dB a 12,5 Hz e raggiunge 102 dB a 6,3 Hz. La Figura 1 e la Tabella 1 riassumono, rispettivamente in forma grafica e testuale, le più recenti determinazioni della soglia uditiva a frequenze inferiori a 100 Hz (ref. 1, 2, 3).

 4. Meccanismi di attenuazione
Gli infrasuoni risultano molto difficili da attenuare con mezzi passivi (schermi fonoisolanti/fonoassorbenti) a causa della enorme massa specifica che verrebbe richiesta a queste strutture. Cuffie e DPI in genere sono anch’essi modesti assorbitori di infrasuoni a causa della incapacità delle strutture porose sottili di cui sono dotati tali dispositivi a smorzare onde sonore di lunghezza d’onda molto grande. L’attenuazione della pressione sonora a bassa frequenza mediante sistemi di controllo attivo è certamente praticabile, almeno in linea di principio. Va tuttavia considerato che, a causa della inefficienza radiativa degli altoparlanti a frequenze molto basse, e dei livelli sonori notevoli che devono essere prodotti (altrimenti il problema non si porrebbe nemmeno, viste le alte soglie di udibilità citate al punto 1), le potenze da mettere in gioco sono notevoli, e il numero di altoparlanti richiesto può essere alto.

10 – Guida all’esposizione ad ultrasuoni

2. Caratteristiche e percezione 
Gli ultrasuoni, al pari delle altre emissioni acustiche, possono essere considerati come onde di
compressione e di rarefazione delle particelle che costituiscono il mezzo (solido, liquido o gassoso) attraverso il quale le onde stesse si propagano.
Nei settori industriale e artigianale la frequenza degli ultrasuoni è essenzialmente compresa tra 20 kHz e 50 kHz: essa è quindi pari o superiore al limite superiore di udibilità dell’orecchio umano (20 kHz).

7.2. Riduzione del rischio
7.2.1. Cabine e schermi
Gli ultrasuoni possono essere facilmente attenuati mediante cabine o schermi realizzati con materiali di massa contenuta. Di fatto le saldatrici manuali nonché le macchine per il taglio dei tessuti sintetici operano nella maggior parte dei casi senza alcuna protezione; solo le saldatrici automatiche e le vasche di lavaggio sono quasi sempre cabinate o schermate.
Per quanto riguarda i materiali, ottimi risultati si sono ottenuti con lastre trasparenti di  policarbonato di spessore pari a 5 mm.
Nel caso delle saldatrici, una cabina realizzata con tali lastre garantisce una attenuazione elevatissima (31-36 dB); in genere però tale attenuazione non è necessaria. In qualsiasi caso alcuni pannelli della cabina vanno rivestiti internamente con materiale fonoassorbente in modo da evitare che all’interno i livelli si elevino eccessivamente.
Nel caso di impiego di una lastra come schermo per la saldatrice, va rammentato che la lastra deve presentare sufficienti dimensioni (larghezza 1 m, altezza 1,5 m) e deve essere dotata di una feritoia per l’inserimento dei pezzi (il più possibile spostata verso il basso rispetto all’asse gruppo vibrante – orecchio dell’addetto); l’attenuazione della lastra può risultare di 24-29 dB. Meno valida la soluzione offerta da una lastra priva di feritoia ma di larghezza congrua (0,40 m) per consentire l’aggiramento della lastra da parte del braccio dell’addetto (al fine di posizionare il manufatto): l’attenuazione è di soli 14-19 dB (l’influenza della diffrazione ai bordi della lastra è notevole).

7.2.2. Dispositivi individuali di protezione uditiva

I tradizionali dispositivi di protezione individuale (inserti, cuffie) offrono generalmente una sufficiente attenuazione nei confronti delle componenti di alta frequenza (20-40 dB tra 10 e 20 kHz).

Link INTERNI vialattea

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=5495

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?numero=8570

La normativa di riferimento è la seguente:
L. 447 del 26 ottobre 1995 Legge quadro sull’inquinamento acustico;

DPCM 14 Novembre 1997 relativa alla "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore";

Decreto del Ministero dell’Ambiente del 16 Marzo 1998 sulle "Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico";

D.Leg. n. 194 del 19 agosto 2005 relativo alla "Attuazione della direttiva 2002/49/CE per la determinazione e alla gestione del rumore ambientale

D.P.C.M. del 1 Marzo 1991 sui limiti massimi accet­tabili per inquinamento acustico negli ambienti ester­ni agli impianti industriali;

D.P.R. del 15 Agosto 1991 n. 227: Tutela del lavora­tore dai rischi di esposizione a piombo, amianto e rumore;

DOCUMENTI MEDICI/STUDI CLINICI:
Consiglio il seguente link ove scaricare un pdf di poche pagine:
http://www.inquinamentoacustico.it/_dowload/effetti%20degli%20ultrasuoni%20-%20fiorentino.pdf

LINK STRUMENTI di esempio:
ULTRASUONI
http://italian.alibaba.com/product-gs/ultrasonic-sensor-660772004.html

INFRASUONI
http://www.hotfrog.it/Societa/AETECH-ELECTRONICS-TECHNOLOGY/INFRASUONI-RILEVATORE-63059