L’antimateria ha una massa?

In breve, l’antimateria ha una massa che è esattamente identica alla materia, cioè ogni antiparticella ha esattamente la stessa massa della particella di materia ordinaria di cui è compagna di "simmetria".

Per capire il perché di questa affermazione è necessario approfondire il concetto di antimateria.

Le cosiddette particelle elementari sono le strutture fondamentali che compongono gli oggetti fisici che possiamo osservare, nel senso che la loro descrizione non può essere scomposta in più descrizioni di oggetti più semplici. L’elettrone o il fotone sono elementari perchè tutti i fenomeni che li riguardano possono essere descritti in modo semplice mediante il coinvolgimento di un solo ente (l’elettrone o il fotone, appunto), il protone o il neutrone non sono elementari perché alcuni dei fenomeni che li coinvolgono (ad esempio il decadimento beta o altri fenomeni osservabili ad alte energie) possono essere descritti in modo semplice solo considerando queste particelle degli aggregati di tre particelle più "piccole" (i quarks).

Ogni particelle elementare è descritta da un’equazione che fornisce la funzione d’onda adatta a contenere in sé tutte le informazioni riguardanti quel tipo di particella. Non esiste un’unica equazione ma ci sono diversi tipi di equazioni a causa delle diverse proprietà geometriche che posseggono le particelle. Ci sono innanzitutto equazioni bosoniche e equazioni fermioniche ma anche equazioni bosoniche diverse (ad esempio l’equazione che descrive il fotone è diversa da quella che descrive i bosoni della forza debole e diversa da quella che descrive i fantomatici bosoni di Higgs), mentre, almeno allo stato attuale delle nostre conoscenze, tutti i fermioni elementari sono descritti dallo stesso tipo di equazione, l’equazione di Dirac.

Accade che alcune di queste equazioni, tra cui quella di Dirac, abbiano una soluzione doppia: accanto a quella che descrive la particella "normale" compare una soluzione quasi identica alla prima ma che presenta i valori di carica (carica elettrica, colore, etc) opposti. In fisica può accadere che l’equazione che descrive un fenomeno fisico abbia delle soluzioni che non corrispondono a nulla di reale e, almeno all’inizio, si pensava che questo fosse il caso di queste soluzioni spurie. Ma tempo dopo che Dirac aveva formulato la sua equazione e presentato il "problema" della doppia soluzione, fu osservata una particella rispondente alle caratteristiche della seconda soluzione, in particolare la prima di queste particelle era il "compagno di equazione" dell’elettrone, il positrone. Dai calcoli, confermati dall’osservazione, si evince che l’incontro di due "compagni di soluzione" provoca la scomparsa di entrambe le particelle con la totale conversione energetica della loro massa, per questo motivo motivo le particelle della seconda soluzione sono state chiamate "antiparticelle", perchè sono la "nemesi" delle particelle ordinarie (nel senso che compongono la materia che conosciamo).

Pertanto particelle e antiparticelle devono avere la stessa massa perché per definizione sono due soluzioni diverse che la natura ha per realizzare le stesse proprietà ed avendo la massa anche un valore energetico ad un determinato valore di energia deve corrispondere uno stesso valore della massa.