Vorrei avere notizie a riguardo dei così detti funghi di Černobyl, in particolare sono interessato a sapere come la melanina in queste specie consenta di utilizzare metabolicamente l’energia trasportata dalle radiazioni.

La dottoressa Ekaterina Dadachova, dell’Albert Einstein College of Medicine a NY, venne a conoscenza del fatto che i robot mandati a prelevare campioni dalle pareti esterne del reattore di  ÄŒernobyl , fuso nel 1986, avevano riscontrato la presenza di muffe ricche di melanina e quindi scure. I pigmenti melaninici sono ubiquitari in natura. Gli organismi con molta melanina sono spesso le specie dominanti e in certi ambienti estremi, come al polo Nord e al polo Sud, ci sono muffe che sintetizzano in abbondanza la melanina, un pigmento nero o bruno rossiccio, che le protegge dai danni dei raggi ultravioletti. Lo stesso venne osservato nei suoli ricchi di radionuclidi di ÄŒernobyl e se ne dedusse che la presenza di melanina fosse favorevole al loro ciclo vitale. Si ipotizzò che la radiazione ionizzante avesse modificato le proprietà elettroniche della melanina e avesse favorito la crescita dei microorganismi che ne erano ricchi.

La dottoressa Dadacova ha verificato questa teoria con un esperimento che ha confermato che tre diverse specie di "funghi neri" cominciano a crescere più velocemente in presenza di cesio-137, che sviluppa questo tipo di radioattività. Secondo la dottoressa le radiazioni ionizzanti cambiano il segnale di risonanza dello spin dell’elettrone (ESR), segno di variazioni nella struttura elettronica. La melanina irradiata aumenta di 4 volte la sua capacità di ridurre il NADH rispetto alla melanina non irradiata. L’analisi in HPLC della melanina su funghi cresciuti su substrati differenti mostra che la melanina ha una complessità chimica ed una composizione che dipende dal tipo di substrato e che ci sia una possibile influenza della composizione della melanina sulla sua interazine con le radiazioni ionizzanti.

Le analisi colorimetriche XTT/MTTved http://en.wikipedia.org/wiki/MTT_assay mostrano una attività metabolica accresciuta in cellule di Cryptococcus neoformans ricche di melanina, perché le radiazioni ionizzanti aumentano le proprietà di trasferimento di elettroni nella melanina. Cellule di Wangiella dermatitidis e di C. neoformans, esposte a radiazioni 500 volte superiori al livello medio ambientale, crescono di numero in maniera significativamente più veloce, hanno un maggiore residuo secco e incorporano il C14 acetato (sintesi dei lipidi) in maniera 3 volte maggiore rispetto alle cellule con melanina non irradiata o a cellule albine. Inoltre la radiazione favorisce la cescita di cellule melanizzate di Cladosporium sphaerospermum in limitazione di nutrienti.

In conclusione l’ esposizione della melanina alla radiazione ionizzante e forse ad altre radiazioni elettromagnetiche ne fa variare le proprietà elettroniche. Funghi  con melanina manifestano un aumento di crescita dopo l’esposizione alla radiazione ionizzante, facendo nascere interrogativi circa un ruolo potenziale della melanina nella cattura ed utilizzazione della energia.

Fig. 1 = C. neoformans al microscopio ottico e al microsopio a scansione. Da: http://en.wikipedia.org/wiki/Cryptococcus_neoformans e da: http://www.newswise.com/images/uploads/2009/02/03/fullsize/SEM3_9000.jpg

Fig. 2 = Wangiella dermatitidis. Da: http://www.astrobio.net/pressrelease/2349/soaking-up-radiation

Comunque la melanizzazione non è a costo zero per la cellula: in condizioni normali le cellule a cui è stato alterata la via di sintesi della melanina crescono più velocemente delle cellule con via di sintesi normale. L’ipotesi è che le cellule con melanina assorbano meno i nutrienti  o che la presenza di qualche intermedio tossico possa contribuire a questa minore crescita. Questo spiegherebbe perché normalmente nelle cellule  la melanina viene sintetizzata solo quando  serve e non sia sintetizzata in maniera costitutiva (cioè permanente), ma solo in risposta a particolari situazioni ambientali o in tempi differenti dello sviluppo cellulare.

Il lavoro della dottoressa Dadachova: 
“Ionizing Radiation Changes the Eletronic Properties of Melanin and Enhances the Growth of Melanized Fungi”   http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0000457

Inoltre: 
http://www.solidarietalegambiente.org/cgi/jump.cgi?t=default&l=it&ID=853  
http://en.wikipedia.org/wiki/Radiotrophic_fungus
http://www.astrobio.net/pressrelease/2349/soaking-up-radiation
http://news.nationalgeographic.com/news/2007/05/070522-fungi.html