C’è chi dice che siano 100 miliardi, chi 200, chi addirittura 400 miliardi. Ma qual’è il numero più attendibile delle stelle della Via Lattea?

La domanda posta è tra quelle per le quali risulta difficile, se non impossibile, rispondere in modo definitivo ed inconfutabile.

Il problema risiede principalmente nel fatto che, dal nostro particolare punto di vista, non siamo in grado di vedere direttamente tutte le stelle appartenenti alla Via Lattea in quanto moltissime sono localizzate all’interno o dietro le numerosissime nubi interstellari, composte da polveri e gas, che le nascondono ai nostri occhi.

Il primo a rendersi conto che quella che sembrava una nube che accerchia tutto il cielo era in realtà costituita da un insieme di miriadi di debolissime stelle fu Galileo. Nel Sidereus Nuncius, dove l’astronomo pisano annuncia le meravigliose scoperte effettuate da quando aveva iniziato a puntare, per primo, il cannocchiale verso il cielo, si legge “… il cerchio latteo … non è che un ammasso di innumerevoli stelle disseminate a mucchi; da qualunque parte si volge il cannocchiale sempre si offre alla vista un grandissimo numero di stelle, molte delle quali si vedono abbastanza grandi e ben distinte, mentre la moltitudine delle più piccole è del tutto inesplorabile”.

L’ipotesi che le stelle costituissero un sistema di forma schiacciata del quale la Via Lattea indica la direzione di massima estensione fu avanzata da Thomas Wright nel 1750 e, negli anni seguenti, sostenuta anche da Immanuel Kant.

Pochi decenni dopo Friedrich Wilhelm Herschel, scandagliando pazientemente il cielo per anni ed anni con i grandi telescopi a specchio da lui stesso costruiti, constatò l’esistenza di un tale sistema disegnandone un primo, rudimentale modello.

I suoi conteggi stellari, effettuati proprio contando diligentemente una per una le stelle che vedeva nei vari campi di puntamento, vennero pubblicati in una storica Memoria presentata alla Royal Astronomical Society di Londra il 3 febbraio 1785.

In tutto, le stelle visibili ad occhio nudo nell’intera volta stellata sono 4.800 (qualche fonte cita anche il range 5.800-8.000, ma si riferisce a siti particolarmente bui…e rari), con circa 2.500 stelle visibili da un qualsiasi punto di osservazione.

Sulla Palomar Observatory Sky Survey (POSS), integrata dalla gemella di Siding Spring –Australia- per l’emisfero australe, si sono contati circa 2 miliardi di stelle.

La posizione eccentrica del Sole spiega perchè la Via Lattea sia più densa ed appariscente in una direzione (quella che contiene il centro galattico) e più debole e meno ricca in direzione opposta; si è comunque calcolato che, nei dintorni del sistema solare, vi sia una stella ogni 10 parsec cubici (1 parsec = 3,26 anni luce), con distanza media stella-stella pari a 2,14 parsec (7 anni luce).

Dal moto del Sole lungo la propria orbita galattica è possibile valutare, in prima approssimazione, la massa della Galassia utilizzando la 3^ Legge di Keplero. Con tutta una serie di fattori correttivi dovuti al fatto che la massa è parzialmente concentrata nel bulge (rigonfiamento sferico centrato sul nucleo) in circa il 50%, mentre la rimanente è sparsa nel disco e nell’alone, ci si può sbilanciare affermando che la Via Lattea possegga una massa tra 100 e 200 miliardi di volte il Sole, tralasciando ulteriori complicazioni dovute alla presenza massiccia di materia oscura nonchè delle nubi interstellari.

Ammettendo che la media delle masse stellari sia simile a quella della nostra stella, vi sarebbero pertanto da 100 a 200 miliardi di stelle. In realtà sono molte di più perchè si presume che le stelle di massa relativamente piccola, quali le nane rosse, le stelle di neutroni, le nane brune, le pulsars ed i mini buchi neri, siano assai più numerose.

Seguendo queste ultime considerazioni diversi autori propongono il valore di 400 (± 200) miliardi di stelle, principalmente poste su di una struttura a spirale appiattita di 100.000 anni luce di diametro e con un bulge centrale di 10.000 anni luce.

In qualche testo si trovano valori che spaziano da alcune centinaia di miliardi fino a mille miliardi, in funzione della massa tipica assunta dai ricercatori.

Alcuni recentissimi modelli si sono infine basati sulla dinamica delle galassie nane satelliti della nostra Galassia ed i calcoli –che ancora una volta si basano fondamentalmente sulla 3^ Legge di Keplero- portano alla stima di un numero totale di stelle compreso tra 580 e 700 miliardi.

Tale numero è attualmente accettato da buona parte della comunità astronomica ma, come dicevamo all’inizio, si tratta sempre di stime approssimate e basate su determinati assunti iniziali, con tutte le limitazioni che tali assunti possono contenere stante la particolare posizione del Sole e la struttura costituente la Via Lattea.