Vorrei sapere in quale misura siano dannose le radiazioni ionizzanti, e se sia dannoso utilizzare un asciugacapelli ionizzante. Grazie.

E’ bene innanzitutto precisare il significato della locuzione ‘asciugacapelli con ionizzatore’ o simili, il quale non ha  nulla a che spartire con le radiazioni ionizznanti.

Gli asciugacapelli con ionizzatore sono normalissimi phon che contengono al loro interno un ago caricato ad alto voltaggio negativo (circa -4000 V) il quale rilascia, nel flusso d’aria che lo attraversa, una quantità di elettroni che, secondo l’inventore, dovrebbe servire a neutralizzare l’elettricità statica che spesso si accumula nei capelli e li rende ribelli e difficili da pettinare a causa della loro repulsione reciproca. Poiché infatti essi si caricano facilmente di elettricità statica positiva a causa dello strofinamento con il pettine od altro, non è raro vedere i capelli che si respingono tra loro e diventano impossibili da pettinare, specie nei giorni in cui l’aria è secca e quindi difficilmente può neutralizzare tali cariche. Per qualche esperimento da fare per studiare l’elettricità ottenuta con lo strofinamento, si può consultare questa precedente risposta:

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta_printable.php?num=10240

Per altri dettagli sugli asciugacapelli ionizzatori si può vedere direttamente il documento del brevetto depositato negli stati uniti:

http://www.patentstorm.us/patents/6725562-description.html

E’ evidente a questo punto che questo tipo di dispositivi non ha nulla a che fare con le radiazioni ionizzanti, che sono ben più dannose.

Per radiazioni ionizzanti si intende invece tutta quella porzione delle radiazioni elettromagnetiche con energia convenzionalmente superiore a 10 eV ( cioè dall’ultravioletto verso le regioni a lunghezza d’onda minore), e sono così dette perché esse possono indurre reazioni chimiche ( dette fotochimiche) tali da estrarre elettroni da molecole e singoli atomi. Impropriamente si considerano in genere radiazioni ionizzanti anche i fasci di particelle che mediante processi indiretti causano la ionizzazione dei materiali attraversati: mesoni, neutroni, elettronie ioni in genere. Ciò è però profondamente diverso dal rilascio nell’aria di elettroni che vanno a neutralizzare le cariche presenti sui capelli o in generale sulla superficie di oggetti carichi di elettricità statica. Questi infatti non hanno nessun potere penetrante né sono quindi in grado di interagire efficacemente con la materia biologica.
Le radiazioni ionizzanti sono generalmente nocive per la salute umana e degli esseri viventi in genere, soprattutto perché sulla superficie terrestre sono naturalmente rare, in quanto quasi completamente schermate dall’atmosfera e pertanto tutti o quasi gli organismi non hanno sviluppato resistenza a questo tipo di radiazioni.

Per quanto riguarda gli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti, essi sono estremamente variabili a seconda:
1.della lunghezza d’onda della radiazione;
2.dell’intensità dell’esposizione;
3.della durata;
4.della zona o degli organi esposti.

I fenomeni che interessano la materia vivente sottoposta ad irraggiamento ionizzante sono di tre tipi:

azione fisica: la radiazione eccita le molecole incontrate e le porta in stati instabili e diversi da quelli soliti;
questi in seguito decadono in prodotti in generale diversi da quelli di partenza (azione chimico-fisica) e danno luogo a composti stabili dal punto di vista fisico ma chimicamente in grado di reagire tra di loro o con il mezzo circostante (azione chimica);
infine, nei sistemi più complessi, la risposta dell’organismo a questi cambiamenti determina la risposta biologica all’irraggiamento. Essa può manifestarsi su intervalli di tempo molto variabili, dai minuti fino a molti anni, e si possono schematizzare due tipologie di danni derivanti dall’esposizione a radiazioni ionizzanti: danno deterministico e danno stocastico.

I danni deterministici derivano da forti esposizioni ed hanno leggi, seppure statistiche, ben conosciute e, anche se gli effetti si osservano a tempi medi (fino a qualche mese o anche anno), sono facilmente correlabili all’esposizione (ustioni, necrosi, eritemi, desquamazione, ecc.); questi danni si manifestano con la distruzione simultanea di molte cellule. Gli organi più sensibili a questi tipi di danno sono ovviamente quelli con capacità riproduttiva maggiore (pelle, midollo osseo, gonadi, ecc), mentre polmoni, fegato, reni sono più resistenti. Questi effetti sono abbastanza noti e sono ormai conosciute molte curve di sopravvivenza per vari tipi di cellule a seconda della radiazione utilizzata. La caratteristica peculiare dei danni deterministici è che essi, per verificarsi, hanno bisogno di dosi di radiazione oltre un valore di soglia.

Gli effetti stocastici, invece, si possono manifestare o meno anche a distanza di molti anni, e, a causa proprio della capacità ionizzante di questo tipo di radiazioni, possono indurre mutazioni nel patrimonio genetico degli individui colpiti che si possono trasmettere alla discendenza. Al contrario degli effetti deterministici, quelli stocastici non mostrano l’esistenza di alcuna soglia nella radiazione, e pertanto sono più difficili da correlare all’irraggiamento. Essi si possono manifestare come leucemie o tumori anche a distanza di molti anni dall’evento, e pertanto il loro studio può avvenire solo su base statistica su un gran numero di individui, come popolazioni esposte a radiazioni accidentali (o volute).

Un esempio di effetto stocastico da irraggiamento sono i tentativi di mutazione di specie vegetali eseguiti negli anni ’50, in cui per migliorare la produttività di molte specie coltivate (tra cui il grano), si bombardarono con radiazioni ad alta energia molte specie vegetali per poi selezionare gli individui che mostrarono una mutazione favorevole nel patrimonio genetico, cosa che veniva misurata macroscopicamente a posteriori con la produzione di frutti più grandi, maggiore resistenza al clima avverso, ecc. Ricordo di aver visto un documentario in cui si raccontava che ormai quasi tutto il grano coltivato al mondo origina da specie ottenute in questo modo non molto tempo fa. Un esempio di OGM ante litteram.

Va comunque accennato al fatto che le proprietà ionizzanti e mutagene di questo tipo di radiazioni sono sfruttate anche nella diagnostica medica nonché in alcune terapie ( radioterapia), ad esempio per la distruzione di cellule tumorali.

Per una trattazione esauriente, per lo meno ad un livello basilare, si vedano le voci “radiazioni ionizzanti, effetti biologici delle”, “radiazioni ionizzanti, terapia con” e “radiazioni ionizzanti, protezione dalle” nell’enciclopedia delle scienza fisiche Treccani.