Il calore è senza dubbio una forma di trasferimento di energia e non una forma di energia. Infatti non esiste il calore come concetto stazionario, ma solo come concetto collegato ad uno scambio di energia tra due corpi, che può avvenire in molte modalità e che suddividiamo in lavoro, per la sua parte ordinata e controllabile, e in calore, per la sua parte disordinata e non controllabile. Per questo motivo non si parla mai di "variazione di calore" (espressione che farebbe meritare la bocciatura all’esame di Fisica Generale I) ma solo di calore tout court.
Del resto la stessa formula citata nella domanda
Q=m C dT
non suggerisce affatto che il calore sia una forma di energia, in quanto mette in collegamento il calore con una variazione di temperatura (dT), pertanto con un fenomeno dinamico, di cambiamento, dovuto quindi ad uno scambio di qualche cosa, energia in questo caso.
Tuttavia va precisato che il calore come forma di trasferimento dell’energia è un concetto che è stato acquisito molto più tardi rispetto all’introduzione della grandezza "calore" in fisica. Inizialmente esso era considerato come un fluido che si conservava il cui fluire tra i corpi determinava le variazioni di temperatura, la quale non era altro che una misura della quantità di fluido calorico contenuto in un dato corpo in relazione alla sua capacità termica (una grandezza fisica fondamentalmente collegata con la massa e la composizione di un corpo). Solo alcune osservazioni empiriche sul comportamento termico degli oggetti in presenza di forze di attrito molto intense e gli esperimeti di Joule successivi portarono alla comprensione che il calore non era un qualcosa di contenuto nei corpi caldi, perchè era possibile provocare innalzamenti della temperatura mediante processi meccanici, ma che non era altro che una forma in cui l’energia interna di un corpo veniva scambiata.