Vorrei sapere come isolare la mia stanza da letto che confina tramite una parete con una vicina che ci sta rendendo la vita impossibile accendendo la radio a tutto volume, tanto che non riusciamo più a dormire lì da quasi un anno. Si sentono le vibrazioni dei bassi, oltre al rumore vero e proprio. Grazie

Il problema dell’isolamento acustico dei locali è tutt’altro che banale. Spesso, inoltre, il problema dell’isolamento acustico viene confuso con quello dell’ottimizzazione dell’acustica di ascolto. Premetto quindi che è molto più facile isolare una stanza dai rumori ‘in uscita’, piuttosto che dai rumori esterni, e spiegherò subito il perché.

Il suono è costituito da oscillazioni di pressione in un mezzo materiale, per questo ha bisogno di un mezzo elastico che lo propaghi, e non si può quindi propagare nel vuoto. Non mi dilungherò a spiegarne le caratteristiche fisiche perché la domanda è un’altra ma, per capire come isolare un ambiente, occorre tenere a mente il carattere ondulatorio del suono, molto più facile da comprendere di quello delle onde elettromagnetiche.

Poiché alla propagazione delle onde sonore è associato uno spostamento di massa, seppur limitato all’ampiezza dell’oscillazione, è facile comprendere che corpi molto massivi attenuano fortemente l’intensità sonora. Per questo una soluzione cui si ricorre negli isolamenti acustici è quella (poco salutare) di foderare l’ambiente con lamine di piombo, che vista la grande massa tendono a smorzare le oscillazioni (legge di massa), espressa dalla formula:

TL= 20*log10(L*ρ*π*f / ρ0*c0)

ove:
TL = (Transmittance loss) Perdita di trasmissione in dB,
L = spessore della barriera [m]
ρ = densità della barriera [kg m-3]
f = frequenza del suono [Hz]
ρ0 = densità aria = 1.3 [kg m-3]
c0 = velocità del suono in aria = 340 [m s-1]

Si vede come il raddoppio dello spessore della parete (a parità di densità superficiale) si comporta come il raddoppio della densità, ed aumenta l’attenuazione di 6 dB. In pratica quello che conta alla fine è a massa totale (spessore x densità specifica).
In figura è mostrata la perdita di intensità sonora per assorbimento della parete in funzione del peso specifico (a m2) della parete stessa a varie frequenze:

Il problema è però chiaramente più profondo, in quanto altri effetti si aggiungono alla propagazione diretta del suono.

Come ogni onda che si rispetti, quando un suono incontra una discontinuità nel mezzo di propagazione esso viene riflesso, rifratto e diffratto, a seconda delle dimensioni della discontinuità rispetto alla lunghezza d’onda del suono. Questo costituisce un altro notevole ostacolo all’isolamento, in quanto i suoni che noi percepiamo presentano una gamma (spettro) di frequenze, e quindi lunghezze d’onda molto vasta: onde a 50 Hz (i bassi del subwoofer) hanno lunghezza d’onda di circa 6,8 metri, mentre i suoni a 20 kHz (gli acuti dei tweeter) di appena 1 centimetro e mezzo. Ciò fa sì che i modi di propagazione siano molto diversi fra i bassi e gli alti, e quindi la lotta alla loro propagazione è molto difficile in via generale.

La riflessione del suono fa sì che una buona parte dell’energia acustica venga appunto riflessa all’indietro, e, a meno di riflessioni multiple, non contribuisce alla propagazione del rumore. Questo fa anche capire che pareti doppie, a parità di massa superficiale, permettono un isolamento migliore delle pareti semplici, specialmente per i suoni acuti.

La rifrazione è un fenomeno che prevede la deviazione delle onde a causa di differenze di densità del mezzo di propagazione, ma non dà luogo a vistosi fenomeni alle scale di distanze che stiamo considerando.

La diffrazione è invece molto importante, perché se da un lato permette alle nostre orecchie di captare suoni che provengono da sorgenti poste frontalmente a noi, d’altro canto permette la propagazione non rettilinea dei suoni, vanificando spesso i tentativi di isolamento. Basti pensare al rumore di una autostrada, ben avvertibile anche oltre un muro di cemento eretto a barriera acustica: ciò perché gli ostacoli possono essere aggirati dalle onde di opportuna lunghezza d’onda e comportarsi addirittura da sorgenti secondarie.
Va comunque detto che una siepe spessa 60 cm consente un’attenuazione di circa 4 dB, puché ci si ponga subito dietro, mentre a distanza da essa la diffrazione renderà praticamente nullo il suo potere isolante!

La presenza di fori o aperture nelle pareti, quindi, vanifica spesso molti sforzi di isolamento (si pensi che una parete di metallo pesante, forata al 13% della superficie trasmette ben il 97% dell’intensità sonora!) Ciò richiede che anche le porte e le finestre siano chiuse ermeticamente.

Inoltre, le pareti stesse possono entrare in vera e propria risonanza, e quindi invece che isolare contribuiscono a trasmettere il rumore, specie le vibrazioni dei bassi cui fa riferimento la domanda.
Se poi l’impianto di generazione è in comunicazione rigida con pavimento e pareti, il suono si propaga attraverso le strutture dell’edificio e c’è ben poco da fare per attenuare questi suoni. Si pensi ai pellerossa che grazie alle vibrazioni dei binari riuscivano a prevedere il passaggio di un treno anche a moltissimi chilometri di distanza! Tanto più elastica è la struttura, tanto migliore sarà la trasmissione del suono. Ad esempio, travature in legno o laterizio attenuano le vibrazioni longitudinali di appena 2 dB ogni 30 m; per travi in acciaio occorrono ben 600m per avere la stessa attenuazione.
A questo scopo, di una certa utilità potrebbe essere l’isolamento del pavimento mediante moquette, tappeti o addirittura parquet.
Ovviamente l’isolamento delle casse del vicino dal pavimento tramite piedini di gomma renderebbe tutto molto più facile!

La presenza di materiali porosi ed assorbenti come lana di vetro, roccia, tessuti e tendaggi, invece, permettono un’ottimo isolamento dall’interno, ma poco fanno se il suono è trasmesso verso l’interno della stanza da pareti, soffitto e pavimento, cosa che invece abbiamo visto avvenire spesso. Cionondimeno, la loro presenza è favorevole all’isolamento nell’intercapedine delle pareti, per attenuare il suono trasmesso alla seconda parete.

In conclusione, mi sembra di aver reso l’idea della complessità del problema, ma potrei comunque suggerire delle soluzioni, fermo restando che la cosa migliore sarebbe rivolgersi a una ditta specializzata nel settore:

-Isolamento da porte e finestre mediante chiusure il più complete possibile, doppi vetri, porta pesante. Meglio ancora fa la doppia finestra, con intercapedine tra 10 e 20 cm;
-Raddoppio della parete confinante con intercapedine riempita di materiale fonoassorbente, e al limite lamina di piombo;
-Se l’arredamento lo consente, la cosa migliore da fare è mettere un armadio a muro sulla parete confinante, e riempirlo di vestiti: è il miglior isolante possibile!
-Isolamento del pavimento mediante tappeti, moquette o parquet, che, con il doppio strato di legno, dovrebbe consentire un ottimo isolamento.

A parte questo, restano i tappi per le orecchie o l’eliminazione dello stereo della vicina, che però sconsiglio per vari motivi…

Per approfondimenti si può consultare il buon Manuale di acustica di F. Alton Everest, ed. Hoepli.

NB: Mi è stato fatto notare giustamente che i rumori molesti, specialmente notturni, sono perseguibili per legge!