Nelle altre galassie ci sono altri pianeti?

La risposta a questa domanda è semplice e difficile allo stesso tempo. L’astronomia, come tutte le scienze empiriche, necessita di verifiche sperimentali (o perlomeno osservative) per ogni affermazione che propone. Da questo punto di vista, è molto difficile stabilire se nelle altre galassie ci siano pianeti. I pianeti, infatti, sono molto piccoli ed emettono molta poca luce (in termini astronomici), per questo sono già difficili da osservare già nella nostra galassia. Con la generazione corrente di strumenti, è praticamente impossibile rivelarli anche nelle galassie più vicine a noi, ed infatti la maggior parte dei pianeti extrasolari noti sono relativamente vicini alla Terra. Attualmente (novembre 2006), il pianeta conosciuto più lontano dista dalla Terra “appena” 20mila anni luce, mentre le più vicine galassie che si possono studiare (le nubi di Magellano) ne distano circa 200mila.

Detto questo, ci sono ottime ragioni di principio per pensare che anche nelle altre galassie ci siano altri pianeti. In primo luogo, nella nostra galassia sembra che i pianeti siano molto comuni. Ne sono stati trovati più di 200 (precisamente, 209 al 15 novembre 2006), e il loro numero continua ad aumentare velocemente; si trovano in ambienti molto diversi, attorno a stelle di ogni tipo, addirittura in sistemi binari (composti da due soli e qualche pianeta), e perfino in orbita attorno a stelle di neutroni (stelle ormai esplose e collassate). La scoperta di pianeti relativamente lontani nella nostra galassia mostra che il fenomeno non è limitato alla regione locale attorno al Sole. È quindi estremamente probabile che ci siano pianeti anche nelle altre galassie, molte delle quali sono in effetti molto simili alla nostra.
Queste idee rientrano genericamente in quello che viene chiamato il principio cosmologico, in base al quale nessun punto dell’universo è privilegiato. Il nostro pianeta, il nostro sole, la nostra galassia non hanno nulla di “speciale”, ma fanno parte di un Universo che globalmente ha le stesse proprietà in ogni punto. In un certo senso, si tratta di un’estensione dell’idea di Copernico, che la Terra non ha alcun ruolo particolare all’interno dell’Universo.

Ad ogni modo, la risposta empirica alla domanda proposta si potrà conoscere, prima o poi. I telescopi di nuova generazione, attualmente in fase di progettazione, permetteranno di raggiungere la sensibilità necessaria per rivelare pianeti nelle galassie più vicine, forse già entro una decina d’anni.