Salve a tutti. Mi interesserebbe approfondire un pò di più come agiscono le piante insettivore. Ovvero, soprattutto la Dionaea, in che modo riesce a chiudere così velocemente le foglie; e come riescono a digerire l’insetto e ad assorbire le sostanze nutritive? Grazie mille per la risposta e complimenti per il vostro lavoro. Filip

Consiglio di guardare i siti citati in fondo alla risposta, perché sono molto completi. Ce ne sono molti altri sul web: direi che le piante carnivore sono tra gli argomenti preferiti della rete.

Le piante carnivore traggono nutrimento dall’aria e dal suolo come tutti i vegetali. In genere però vivono in suoli poveri e la loro “dieta” è carente soprattuto di azoto che si procurano dagli insetti, per catturare i quali vengono utilizzati diversi tipi di trappole:

trappole a tagliola, tipiche solo della Dionea muscipula
trappole a colla con ghiandole visibili o invisibili: Drosera spp., Pinguicole
trappole ad ascidi: Nepenthes spp

 http://it.wikipedia.org/wiki/Pianta_carnivora

La Dionea è uno dei pochi esempi di un potenziale d’azione utile per provocare un movimento delle foglie. La preda stimola dei peli epidermici sensori provocando la chiusura dei lobi. La risposta allo stimolo avviene in una frazione di secondo (0.08 sec).
La chiusura delle trappole è un processo controllato con molta precisione. Il processo inzia quando la preda piega un pelo sensore. Di norma ogni trappola ha tre – quattro peli sensori per ogni lobo. Il requisito minimo perchè la trappola si chiuda è che lo stesso pelo sia stimolato due volte entro trenta secondi o che due peli siano stimolati allo stesso momento. La necessità di un doppio stimolo dovrebbe evitare scatti a vuoto. 

Nelle figure = una trappola ed un pelo sensore

Ogni pelo sensore ha un diametro di 200 μ ed è lungo 2 cm. La parte sensibile non è la punta legnosa del pelo, ma la zona basale. La stimolazione del pelo genera un potenziale. La chiusura scatta dopo l’azione di due potenziali.

La sequenza è la seguente
Stimolo meccanico adeguato → risposta superiore alla soglia → potenziale d’azione che si propaga alle altre cellule
Per arrivare alla chiusura ci vogliono due sequenze complete come questa.

Segue un periodo di circa due settimane, durante le quali la preda viene digerita dalle secrezioni delle ghiandole che si trovano sulla superficie della trappola. Alla fine di questo periodo, la trappola si riapre per espellere lo scheletro chitinoso dell’insetto. Se per caso c’è stato uno scatto a vuoto, bastano poche ore perchè ci sia la riapertura. In media una singola trappola può scattare fino a tre volte, prima di degenerare.

Una delle teorie più accreditate viene accennata nei disegni in basso. Alla base dei peli ci sono dei pulvini, strutture simili ad una articolazione, che contengono cellule motrici sensibili agli stimoli meccanici. Quando la foglia viene sfiorata le cellule motrici disposte su un lato del pulvino perdono ioni K+ e quindi perdono acqua subendo una diminuzione del turgore. L’acqua viene catturata dalle celule epidermiche che si  gonfiano. 

Per concludere un paio di disegni riassuntivi ed una animazione 

http://www.aipcnet.it/ 
http://www.bio.unipd.it/sarrazins/home.html

In Inglese
http://hua.huh.harvard.edu/FNA/Outreach/FNA_fsintro_carnivory.shtml
http://www.carnivorousplants.org/
http://www.botany.org/carnivorous_plants/
http://en.wikipedia.org/wiki/Venus_flytrap
http://www.botany.org/bsa/misc/carn.html