Stando che equinozio e solstizio sono due concetti geometrici legati all’inclinazione dell’asse di rotazione del satellite rispetto al piano su cui giace la sua orbita (ellittica), è vero che in linea di principio non c’è nessuna correlazione tra le posizioni di questi punti ed i punti estremali degli assi dell’ellisse?

L’osservazione presente nella domanda è corretta: non c’è alcuna correlazione tra i solstizi e gli equinozi con la distanza tra Terra e Sole.

L’asse di rotazione della Terra non è perfettamente perpendicolare rispetto al piano dell’orbita, ma è inclinato. Dato che la direzione di questo asse è costante nel tempo questo implica che nel corso di un periodo di rivoluzione intorno al sole (un anno) l’equatore non ha sempre la stessa inclinazione rispetto ai raggi solari (che sono paralleli al piano dell’orbita):

  1. ci sono momenti in cui la parte sud dell’asse di rotazione è più vicina al sole della parte nord, in questi casi la parte illuminata dell’equatore si trova più in alto rispetto al piano dell’orbita (dove per alto intendiamo la porzione di spazio che contiene il polo Nord), in questi casi l’emisfero australe riceve luce più a lungo e con un inclinazione rispetto al suolo molto alta. Si tratta della stagione invernale e il giorno in cui l’equatore raggiunge l’altezza massima è il solstizio d’inverno.
  2. i momenti in cui la parte sud è più lontana della parte nord, con la parte dell’equatore illuminata più in basso del piano dell’orbita, vedono l’emisfero boreale maggiormente illuminato. Si tratta della stagione estiva e il giorno in cui l’equatore raggiunge la “profondità” massima è il solstizio d’estate.
  3. nei periodi in cui invece l’asse terrestre non ha porzioni più vicine delle altre al sole, la parte illuminata dell’equatore è in parte più in alto e in parte più in basso del piano dell’orbita, e i due emisferi ricevono sostanzialmente la stessa illuminazione. Si tratta della stagione autunnale (se l’emisfero boreale si va raffreddando) o di quella primaverile (se l’emisfero australe si va riscaldando). I due giorni in cui l’equatore interseca l’asse Terra-Sole (e gli è quindi perpendicolare) sono i due equinozi.

Per cui, come si vede, questi giorni, e le differenze climatiche che li caratterizzano, non dipendono dalla distanza dal Sole, ma solo dall’inclinazione della superficie terrestre rispetto ai raggi solari che quindi permettono un riscaldamento maggiore o minore. Del resto l’eccentricità dell’orbita terrestre è molto bassa e la piccola differenza di distanza che si ingenera in un anno non è sufficiente da sola a produrre variazioni apprezzabili di temperatura.