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Vorrei conoscere gli effetti tossici del mercurio e in seguito a quale tipo di contaminazione può essere presente nell'acqua potabile.
(risponde Edmondo Rizzo)

Il mercurio è relativamente abbondante in tutta la crosta terrestre; il suo minerale più diffuso è il cinabro (HgS, di colore rosso).

Secondo alcune stime circa l’80% del mercurio immesso nell’ambiente deriva da fonti naturali (erosione delle rocce da parte degli agenti atmosferici e dei fiumi, vaporizzazione dalla crosta terrestre), il rimanente 20%, di origine antropica, deriva dalla combustione di petrolio e carbone e da pedite relative all’utilizzo del mercurio nell’industria delle vernici e della carta (come antimuffa), nell’industria della plastica (catalizzatore nella sintesi di poliuretani e del cloruro di vinile), negli impianti cloro-soda (ove è utilizzato come catodo nell’elettrolisi del cloruro di sodio), nella fabbricazione di dispositivi elettrici (lampade a vapori di mercudio, batterie, interruttori a mercurio), nella fabbricazione di termometri e barometri. Si possono considerare obsoleti gli impieghi del mercurio in agricoltura (antimuffa, antifungino) e nelle amalgame dentali.

Il livello della concentrazione di mercurio nelle acque potabili è compreso tra 50 e 500 ng/l (nanogrammi/litro), negli alimenti non ittici la concentrazione del mercurio è normalmente inferiore a 20 mg/kg (microgrammi/chilo), mentre il pesce rimane sicuramente la fonte più importante di introduzione del mercurio nell’organismo umano.

La concentrazione del mercurio nel pesce di mare può raggiungere i 5 mg/kg, con una media di 0.2-0.5mg/kg. Si è visto che in aree contaminate il pesce può accumulare fino a 40mg/kg di mercurio. Nel pesce, inoltre, fino all’80% del mercurio è in forma di metilmercurio (CH3)2Hg, che è uno dei composti più tossici.

La tossicità del mercurio si differenzia in funzione della forma chimica di assunzione, pur rimanendo il sistema nervoso centrale (SNC) e il rene i due principali organi bersaglio di questo tossico.

Il mercurio elementare Hg°, per la sua elevata tensione di vapore, viene assorbito nel tratto respiratorio per inalazione e per la sua liposolubilita e mancanza di carica elettrica può facilmente attraversare la barriera ematoencefalica e accumularsi nel SNC, inoltre può essere ossidato nell’organismo a Hg++ che è tossico per il rene.

I sali del mercurio inorganici Hg+, Hg++ (di cui i mercurici sono più solubili e quindi più facilmente assorbibili) vengono solo parzialmente assorbiti (il 10% circa) e determinano nel tratto gastrointestinale la denaturazione delle proteine, manifestando effetti corrosivi. Una volta assorbita, questa forma del mercurio manifesta la sua tossicità in sede renale.

Il mercurio organico (es. il metilmercurio) può essere assorbito in quantità che possono raggiungere fino al 90% di quello introdotto; esso presenta tossicità decrescente all’aumentare della lunghezza della catena alchilica a cui è legato. In forma organica il mercurio viene rapidamente distribuito al fegato (circa il 50%), al SNC e al rene. Per la sua lipofilicità attraversa facilmente anche la placenta con conseguenze tossiche che possono portare ad alterazioni dello sviluppo del cervelletto nel feto.