La Terra
nel suo moto annuale intorno al Sole non si muove con velocità
costante: l'orbita terrestre infatti è ellittica e la seconda legge
di Keplero impone che la velocità sia massima nel punto dell'orbita
più vicino al Sole e minima nel punto più lontano. Per calcolare
esattamente la velocità terrestre al perielio e all'afelio ricorriamo
alla seguente formula:
|
a
è il semiasse maggiore dell'orbita terrestre (149,6 milioni
di km), e è l'eccentricità dell'orbita terrestre
(attualmente vale 0,016708). |
Ecco dunque
lo schema che ci permette di calcolare lo scarto fra la velocità
angolare della Terra al perielio e all'afelio. Il fatto che questi valori
siano riferiti alla Terra e non al Sole non ci deve preoccupare: possiamo
considerare la Terra fissa ed il Sole sarà animato da un moto angolare
che è l'esatto riflesso di quello della Terra.
La distanza Terra-Sole è espressa in milioni di chilometri.
La velocità
angolare si ottiene come il rapporto tra velocità tangenziale (perpendicolare
alla linea di vista) e la distanza. E dunque la differenza tra la velocità
angolare massima (al perielio) e quella minima (all'afelio) vale
Convertendo
i radianti al secondo in secondi d'arco al giorno, otteniamo il valore
di 237.22 secondi d'arco al giorno. A quanti secondi corrisponde questa
quantità? Per saperlo occorre ricordare che la volta celeste ruota
di 360 gradi ogni giorno siderale, e cioè ogni 23 ore, 56 minuti
e 4 secondi. Dunque
E
finalmente 237,23/15,041=15,772 secondi al giorno, che rappresenta
l'escursione massima tra la durata del giorno solare causata dall'eccentricità
dell'orbita terrestre. Per rappresentare tale variazione durante tutto
l'anno, assumiamo che l'andamento sia sinusoidale (in verità non
lo è, ma l'eccentricità dell'orbita terrestre è molto
piccola e dunque l'approssimazione è ottima). Inoltre sappiamo
che rispetto al valore medio, al perielio (intorno al 3 gennaio) avremo
la durata massima, all'afelio (intorno al 3 luglio) quella minima. L'ampiezza
del coseno è ovviamente la metà dell'escursione totale precedentemente
calcolata.
Gli
scarti però si accumulano nel corso dei giorni, e dunque per sapere
quanto tempo ritarda o anticipa il Sole vero rispetto al Sole medio in
un certo giorno, occorre tenere conto di tutti gli scarti precedenti.
Matematicamente questa operazione si realizza integrando la funzione precedentemente
trovata.
L'integrale
del coseno è il seno, la periodicità e la fase rimangono
le stesse, dobbiamo solo calcolare l'ampiezza massima. Riflettiamo sul
grafico precedente: come possiamo calcolare la massima variazione accumulata?
evidentemente basta sommare tutti i contributi che appartengono alla stessa
semionda positiva (o negativa).
A indica la durata dell'anno siderale (365,2422 giorni).
ecco
dunque l'espressione dell'equazione del tempo dovuta all'eccentricità
dell'orbita terrestre. L'ampiezza del seno è ovviamente la metà
dell'escursione totale precedentemente calcolata.
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